Viscum album L. subsp. abietis (Wiesb.) Abrom.




SANTALACEAE R.Br.
Santalales R.Br. ex Bercht. & J.Presl
Santalanae Thorne ex Reveal
Magnoliidae Novák ex Takht.

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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste
Andrea Moro
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Fonte / Source:
Portale della Flora d'Italia / Portal to the Flora of Italy
https://dryades.units.it/floritaly



Il vischio è una specie a distribuzione eurasiatica presente, con tre sottospecie, in tutte le regioni d'Italia; la subsp. abietis , in passato non sempre distinta da quella nominale, è sinora nota per molte regioni dell'Italia settentrionale, Toscana, Basilicata e Calabria. Cresce come emiparassita di numerosi alberi, soprattutto conifere, al di sotto della fascia montana superiore. La pianta è in grado di compiere la fotosintesi, ma necessita di acqua, sali minerali e soprattutto composti azotati ottenuti dall’ospite tramite austori che si infiltrano nei suoi tessuti. Tutte le parti del vischio possono risultare tossiche; le bacche, soprattutto, sono pericolose per i bambini; la tossicità dipende dalla presenza di viscumina (sostanza capace di provocare agglutinazione dei globuli rossi) e di alcuni peptidi. Dalle bacche si estrae la 'pania ' usata per catturare gli uccelli (oggi fuorilegge). Il nome generico probabilmente deriva dal latino 'viscidus' per il succo appiccicoso contenuto nelle bacche; il nome specifico si riferisce al colore bianco dei frutti. Forma biologica: fanerofita epifita. Periodo di fioritura: marzo-maggio. - Presenza nel Parco: rara. - Nella Foresta della Lama (Zangheri 1966a; Zangheri 1966b; Padula 1988; Gonnelli oss. pers. 2006), Sasso Fratino (Gonnelli et al., 2006).



Nome italiano: Vischio degli abeti (Italia).





© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste
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Berlin, Botanischer Garten und Botanisches Museum Berlin-Dahlem, Germania
10/08/2009
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