Il bulbocastano comune è una specie con distribuzione sudeuropea a baricentro occidentale, forse un'archeofita un tempo coltivata per i tuberi commestibili, presente in tutte le regioni d'Italia salvo il Friuli Venezia Giulia. Cresce in campi di cereali, soprattutto di frumento, su suoli argillosi pesanti ricchi di calcare, tra 800 e 1900 m circa. Il tubero è ottimo ed ha il sapore di nocciola-castagne, da cui il nome specifico. I frutti sono usati come aromatizzante, le foglie sono utilizzate in cucina come il prezzemolo. Il nome generico deriva dal greco ‘boúnion’, che deriva da ‘bounós’ (colle e per estensione gonfiore), nome con cui Dioscoride e poi Plinio (lat. 'bunion') nominavano un'Apiacea con radice ingrossata a tubero; il nome specifico allude al bulbo dal sapore di castagna. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio. - Presenza nel Parco: diffusa in tutta l'area di studio. - La Verna (Caruel, 1860-64; Marcucci, 1889; Matteini, 1968; Siemoni et al., 1989-1998), Camaldoli (Marcucci, 1889), Moggiona, Poggio Penna, Prataglia (Baroni, 1897-1908, sub Carum bulbocastanum), Alto Archiano (Tassini, 1976), Par. Naz., vers. tos. (Viciani & Gabellini, 2002), S. Benedetto in Alpe (Zangheri, 1966a), Rincine-M. Massicaia (Sabato & Valenziano, 1975), Sasso Fratino (Gonnelli et al., 2006).

Nome italiano: Bulbocastano (Toscana), Bulbocastano comune (Italia), Bunio bulbocastano (Italia), Casomaci (Umbria, Norcia), Castagna di ciminauru (Sicilia), Castagna di terra (Toscana), Castagna nejra de terra (Piemonte, Asti), Castagnoel (Piemonte, Monforte), Castane ajroele (Piemonte, Monforte), Dardeillon (Piemonte, Val Digne), Dardilon (Piemonte, Aosta), Escarballe (Piemonte, Antagnod), Gariga (Piemonte, Susa), Gravajum (Piemonte, Tenda), Linsulet (Piemonte, Val S. Martino), Margheillon (Piemonte, Valtournanche), Navion (Piemonte, Valle dell'Evancon), Ninsolet sarvaj (Piemonte, Pesio), Nissolin (Piemonte, Val S. Martino), Pancaciolo (Toscana), Ravajun (Piemonte, Tenda), Terra noce (Toscana).