La filipendola, o erba peperina, è una specie a vasta distribuzione eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le regioni dell'Italia continentale. La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio; in Carso la specie è comune. Nell'area urbana di Cividale la specie è invece rara e concentrata nelle aree periferiche. Cresce nei prati magri e negli orli dei boschi termofili di latifoglie decidue, su suoli argillosi per lo più calcarei, da subaridi a freschi, ricchi in basi, dal livello del mare a 1500 m circa. Le radici e le foglie giovani sono commestibili. Il nome generico deriva dal latino 'filum' (filo) e 'pendulum' (pendulo), per gli ingrossamenti tuberiformi che pendono dalle radici di alcune specie; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.

Nome italiano: Cabasisi di margiu (Sicilia), Cavriole (Friuli), Erba di taj (Emilia-Romagna, Piacenza), Erba peperina (Toscana, Val di Chiana), Erba pepina (Toscana, Val di Chiana), Filipendola (Toscana), Filipendola volgare (Italia), Filipendula (Toscana), Jerve de piere (Friuli), Olmaria peperina (Italia), Rucele (Abruzzi), Ruselle (Abruzzi), Scalette (Piemonte), Spinajoea (Liguria, S. Olcese), Trine di Fiandra (Toscana).