L'enagra bienne è qui intesa come un taxon collettivo che comprende diverse specie avventizie e talora invasive di origine nordamericana, oggi presente in quasi tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale della specie intesa in senso ampio copre quasi tutto il territorio al di sotto della fascia montana, ma la distribuzione precisa delle diverse specie è ancora poco nota. Lungo i litorali friulani sono presenti, oltre alla specie intesa in senso stretto, anche O. oakesiana (A. Gray) S. Watson & J.M. Coult., O. parviflora L., O. stucchii Soldano, ed O. suaveolens Desf. ex Pers., che comunque hanno l'optimum nella vegetazione psammofila. Nell'area urbana di Cividale la specie è rara, nei greti del Natisone. Cresce in ambienti disturbati, su suoli aridi incoerenti, anche sulle dune marittime, dal livello del mare a 1200 m circa. Le foglie giovani e le radici sono commestibili da cotte. I fiori sbocciano nelle ore pre-serali e durano 24 ore, gli stami rilasciano il polline quando lo stimma non è ancora recettivo; lo diventerà la sera dopo con l'intervento delle farfalle notturne. Il nome generico ha etimologia incerta: secondo alcuni deriverebbe dal greco 'óinos' (vino) e 'thér' (selvatico) in quanto la radice veniva usata per insaporire il vino, quello specifico si riferisce al ciclo vitale biennale. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: maggio-settembre.

Nome italiano: Blattaria virginiana (Toscana), Enagra (Toscana), Enagra bienne (Italia), Enagra comune (Italia), Enotera bienne (Italia), Erba vitella (Lombardia, Como), Maravegie zale (Veneto, Treviso), Maravej d'Egett (Emilia-Romagna, Bologna), Onagra (Puglia, Lecce), Pestifuga (Sicilia), Raponzia (Puglia, Lecce), Raponzia (Emilia-Romagna, Bologna), Rapunzi (Toscana), Rapunzia (Toscana), Rapunzico (Toscana).