Il clerodendro appartiene a un genere comprendente circa 400 specie di alberi, arbusti e rampicanti delle zone temperate e tropicali, alcuni dei quali sono coltivati nella parte temperata dell'Europa. Questa specie, di origine sudest-asiatica, fu introdotta nel 1800 dal Giappone ed è spesso coltivata in parchi e giardini per i fiori profumati e per le infruttescenze molto decorative; si comporta da neofita casuale in alcune regioni italiane, tra cui il Friuli Venezia Giulia. Nell'area urbana di Cividale la specie è coltivata a scopo ornamentale in parchi e giardini e non mostra alcuna tendenza ad apparire allo stato spontaneo. I frutti maturi contengono tannini e pigmenti solubili in acqua che danno un bel colore blu indaco o turchese ai tessuti e vengono utilizzati in Estremo Oriente anche come coloranti per alimenti. Il nome generico deriva dal greco 'kléros' (sorte, destino) e 'déndron' (albero) forse per i fatto che alcune specie sono medicinali o velenose; il nome specifico deriva dal greco 'tricha' (diviso in tre parti), e 'temmein' (dividere), per le ramificazioni delle infiorescenze. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.

Nome italiano: Clerodendro (Italia).