La violetta bianca è una specie dell'Europa meridionale presente in tutte le regioni d'Italia; la subsp.scotophylla è un'entità sudest-europea. È una delle prime piante a fiorire alla fine dell'inverno, ai margini di boschetti disturbati, robinieti, boschi luminosi, radure, su suoli argillosi piuttosto freschi, ricchi in calcio e composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Nell'area di studio è diffusa in stazioni calde (siepi e boschetti cedui), e anche in prati semiaridi, solo sui versanti meridionali esterni; la subsp. tipica è da considerare piuttosto rara, mentre è prevalente la subsp. scotophylla (Jord.) Nyman, del resto assai variabile, tanto che si segnalano anche popolazioni con corolla completamente violacea, rinvenute nei dintorni di Fonzaso. Il nome generico, già in uso presso i Romani per designare sia la pianta che il colore dei petali, deriva da una radice indoeuropea che significa 'intrecciare', 'flessibile', 'sinuoso', forse per i lunghi rizomi di molte specie; il nome specifico deriva dal latino 'albus' (bianco) e allude alla frequente presenza di fiori di colore bianco. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.

Nome italiano: Vioela bianca (Lombardia, Brescia), Viola bianca (Italia), Viola da morto (Veneto, Verona), Viuvetta gianca (Liguria, Genova).