IlIl cardo deflorato comprende un gruppo gruppo di taxa endemico delle Alpi, estremamente polimorfo e di difficile identificazione, con stirpi poco differenziate fra loro e tendenti a formare ibridi. Il gruppo nel suo complesso è presente lungo tutto l'arco alpino e sugli Appennini sino alla Calabria. Cresce su rupi soleggiate, nei ghiaioni, in pendii franosi, in praterie alpine esposte al sole, su suoli piuttosto primitivi su substrati silicei, dalla fascia montana a quella subalpina (a volte anche più in alto). Nell'area di studio è frequente in diversi ambienti ecotonali, fino alla fascia subalpina; è assai variabile; nelle stazioni più calde e aride appare ben distinta una popolazione robusta con foglie più larghe, meno spinose e nettamente glaucescenti. Il nome generico era già in uso presso i Romani; da esso deriva l'espressione 'cardare la lana', operazione in cui venivano usati sino a tempi recenti i capolini spinosi di diverse Asteraceae e di Dipsacus; il nome specifico in latino significa 'sfiorito, piegato', in riferimento ai capolini penduli come se fossero avvizziti. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-settembre.

Nome italiano: Cardo deflorato (Italia), Cardo dentellato (Italia).