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esempio presso le rupi di Punta Maestra di Fornelli (Bocchieri, 1988). Cresce
nei pascoli e negli incolti aridi, a volte nelle radure di boschi aperti, su suoli
generalmente sabbiosi, aridi d'estate, dal livello del mare a 900 m circa, con
optimum nella fascia mediterranea. I semi, già noti agli antichi, contengono
sali potassici e mucillagini e venivano utilizzati come lassativo lasciandoli
gonfiare per macerazione nell'acqua (il nome italiano deriva dall'aspetto dei
semi stessi, simili a delle pulci). Il nome generico deriva dal latino 'planta'
(pianta dei piedi) alludendo al fatto che le specie più comuni crescono in
ambienti calpestati; il nome specifico si riferisce all'Africa settentrionale, ove
la specie è presente. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
gennaio-giugno.
Plantago albicans
L.
La piantaggine biancastra è una specie a distribuzione mediterranea con
baricentro meridionale presente in Liguria, Puglia, Basilicata, Calabria,
Sardegna e Sicilia. Cresce negli incolti, su suoli sabbiosi, aridi d'estate, dal
livello del mare a 300 m circa, nella fascia mediterranea. Il nome generico
deriva dal latino 'planta' (pianta dei piedi) alludendo al fatto che le specie più
comuni crescono in ambienti calpestati; il nome specifico si riferisce al colore
biancastro delle foglie dovuto alla densa pelosità. Forma biologica: camefita
suffruticosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Plantago bellardii
All.
La piantaggine di Bellardi è una pianta annua a distribuzione mediterranea con
baricentro meridionale presente in Liguria e in tutte le regioni dell'Italia
centrale, meridionale e insulare (di dubbia presenza in Veneto). Sull'Isola
dell'Asinara è rara; è presente ad esempio presso Campu Perdu e tra le pendici
settentrionali di Monte Ruda (Bocchieri, 1988). Cresce negli incolti e in
pascoli aridi, su suoli piuttosto primitivi, aridi d'estate, dal livello del mare a
1000 m circa, ma con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico
deriva dal latino 'planta' (pianta dei piedi): le specie più comuni crescono in
ambienti calpestati; la specie è dedicata al botanico piemontese Carlo Antonio
Bellardi (1741-1826). Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-giugno.
Plantago coronopus
L.
La piantaggine barbatella è una specie dell'Europa mediterranea, in Italia
comune in tutto il territorio tranne che lungo l'arco alpino. Sull'Isola
dell'Asinara è diffusa, presente ad esempio a Fornelli, Cala Arena, Punta
Sabina, Cala Reale, Castellaccio, Cala S. Andrea, Spalmadori, Piano degli
Stretti, tra Punta Marcutza e Monte Ruda (Bocchieri, 1988). Cresce su incolti
aridi, generalmente prossimi al mare, in prati salmastri e scogliere. È una
pianta dalle proprietà depurative, leggermente lassativa. Il nome generico
deriva da 'planta' (pianta del piede), poiché in alcune specie le foglie hanno
questa forma; quello specifico deriva dal greco 'korone' (clava) e da 'pous'
(stelo), e significa quindi 'stelo a forma di clava'. Forma biologica: terofita
scaposa/ emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: aprile-agosto.
Plantago lagopus
L.
La piantaggine piè di lepre è una pianta annua a distribuzione
stenomediterranea presente in Veneto (ove è rarissima) e in tutte le regioni
dell'Italia centrale, meridionale e insulare (da lungo tempo non più ritrovata in
Liguria). Sull'Isola dell'Asinara è presente un po' ovunque. Cresce nelle lacune
delle garighe mediterranee, negli incolti e in pascoli aridi, dal livello del mare
a 800 m circa, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva
dal latino 'planta' (pianta dei piedi): le specie più comuni crescono in ambienti
calpestati; il nome specifico deriva dal greco 'lagós' (lepre) e 'pous' (piede) e
significa quindi 'piede di lepre', il nome di una pianta citata da Galeno e
Dioscoride. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
giugno.