Pagina 13 - Fiumicello_book

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Pianta con rami spinosi
Pyracantha rogersiana (A.B. Jacks.) Coltm-Rog.
Specie originaria dalla Cina occidentale, ampiamente coltivata e
talvolta inselvatichita in tutta Italia, dal livello del mare ai 500 m
circa. È frequentemente utilizzata a scopo ornamentale per i densi
fiori bianchi che maturano in vistosi piccoli frutti di colore giallo,
oppure per la costruzione di siepi protettive a causa delle dense
spine presenti all'apice dei rami. I semi sono tossici. Il nome
generico deriva da due parole greche che significano 'fuoco' e 'spina'
e si riferisce sia alla presenza di spine che al colore rosso vivo dei
frutti di alcune specie; la specie è dedicata al botanico inglese
Charles Coltman-Rogers (1854-1929). Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Piante senza spine
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Foglie a forma di rombo
Betula pendula Roth
La betulla è un albero eurosiberiano presente allo stato spontaneo in
tutta l'Italia continentale salvo che in Umbria, Puglia e Calabria, con
optimum nella fascia montana; è più frequente sulle Alpi che sugli
Appennini. È una pianta eliofila pioniera di suoli acidi, ove
riconquista pascoli abbandonati. Il legno, elastico e tenero, è usato
nella fabbricazione di spazzole, zoccoli e lavori al tornio (oggetti
casalinghi ed utensili), si presta alla produzione di cellulosa ed è un
ottimo combustibile. Dalla corteccia si ricava un olio essenziale
usato in profumeria e nella concia delle pelli ('cuoio di Russia'). Le
foglie contengono un principio tintorio giallo. Nei paesi nordici la
linfa zuccherina è usata per produrre una bevanda alcolica chiamata
'birra di betulla'. I rami, teneri e flessibili, servivano per produrre
ramazze e cerchi per botti. La specie è anche piantata per ornamento
e a scopo forestale. deriva dal gallico 'boulease' o dal celtico 'betul',
entrambi nomi dati alle betulle; quello specifico allude alla
disposizione dei rami secondari, che hanno le estremità pendenti.
Forma biologica: fanerofita scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo
di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie non a forma di rombo
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Foglie a base fortemente asimmetrica
Ulmus glabra Huds.
Specie europeo-caucasica presente in tutta Italia, salvo che in
Sardegna ed in Basilicata, dal livello del mare alla fascia montana.
Nella nostra regione è diffuso in regione sino alla fascia montana
inferiore, ma con ampie lacune soprattutto in pianura; in Carso è
piuttosto raro. Cresce in boschi misti mesofili, su suoli limoso-
argillosi piuttosto ricchi in humus e composti azotati, da neutri a
subacidi. Negli ultimi decenni gli olmi nostrani sono stati colpiti
dalla grafiosi, causata dal fungo ascomicete
Ceratocystis ulmi
; il
micelio, veicolato da coleotteri Scolitidi che scavano gallerie tra il
legno e la corteccia, provoca la chiusura dei vasi conduttori e quindi
l'essiccazione della pianta. Il legno resiste bene all’acqua ed è facile
da lavorare, pertanto è molto utilizzato nella costruzione di mobili,
di porte e nella produzione di compensato; è però di qualità inferiore
rispetto a quello di
U. minor
. Il nome generico era già in uso presso i
Romani, quello specifico allude non alle foglie (che sono pelose) ma
alla scorza che rimane per molti anni liscia. Forma biologica: