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Specie delle zone temperate dell'Eurasia, è presente in tutta
Italia, salvo che in Sardegna, sino alla fascia montana inferiore.
Cresce nei mantelli dei boschi decidui termofili ma anche nelle
siepi e nel sottobosco, su suoli da superficiali a profondi e
freschi, ricchi in basi, più o meno umiferi, con optimum su
substrati calcarei. Tutte le parti della pianta, soprattutto le
bacche, contengono glucosidi e sono tossiche; una volta tuttavia
il succo dei frutti veniva utilizzato per colorare di rosso il vino o
per produrre inchiostri. La scorza contiene una sostanza
chiamata siringina che è utilizzata come colorante giallo per la
lana. È un'ottima pianta mellifera e viene comunemente
utilizzata per la formazione di siepi. Può vivere dai 30 ai 50
anni. Il nome generico, già in uso presso i Romani, deriva dal
latino 'ligare' per la flessibilità dei rametti usati nelle campagne
come legacci; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus'
(volgo) e significa 'comune', 'diffuso', 'frequente'. Forma
biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Rami giovani glabri
Ligustrum ovalifolium Hassk.
Specie originaria del Giappone, in gran parte d'Europa è ormai
naturalizzata e tendente a diventare infestante. È ampiamente
usata come pianta ornamentale in parchi e giardini, con
numerose cultivar, alcune delle quali a foglie variegate. A causa
delle bacche molto appetite dagli uccelli, riesce ad espandersi
facilmente, comportandosi da arbusto pioniere e colonizzando
terreni incolti e abbandonati. Le bacche sono tossiche per
l'uomo. Il nome generico, già in uso al tempo dei Romani per
indicare la specie europea (
L. vulgare
), prende origine del latino
'ligare' (legare), perché i rami terminali venivano usati per
legature e intrecci. Il nome specifico si riferisce alla forma ovale
delle foglie. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Foglie composte (divise in foglioline ben separate tra
loro)
19
18
Foglie non composte
23
19
Piante spinose
20
19
Piante non spinose
22
20
Foglie trifogliate o palmate. Frutto a mora
Rubus caesius L.
I rovi costituiscono un gruppo difficilissimo di specie di origine
apomittica ed ibridogena, ancora incompletamente studiato in
Italia. Questa è una specie abbastanza facilmente riconoscibile,
a distribuzione eurasiatica, presente in tutta l'Italia continentale
(la presenza in Sicilia è dubbia), dal livello del mare alla fascia
montana. Originaria di boschi igrofili, è passata a stazioni
disturbate piuttosto umide, come margini di fossati e siepi, su
suoli fangosi o argillosi spesso inondati, ricchi in composti
azotati ed in basi, poco umiferi. Il nome generico, di antico uso,
potrebbe derivare dal latino 'ruber' (rosso) per il colore rosso dei
frutti di alcune specie dello stesso genere (come il lampone); il
nome specifico in latino significa 'azzurro', ed allude al colore
delle more leggermente pruinose. I frutti sono commestibili.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-