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Parco:
rara.
Note:
le forme tradizionali di coltivazione della
vite nel Parco sono diverse, in considerazione delle
caratteristiche ecologiche e geografiche, nonché culturali e
storiche. La forma più diffusa, in passato, è la vigna bassa con
le viti allevate ad alberello e sorrette da canne o pali. Tale
forma colturale era diffusa essenzialmente nella provincia di
Pescara ed in alcune aree dell’Aquilano. Almeno fino al
Cinquecento, nelle conche interne caratterizzate da un clima di
tipo sub-continentale, spesso le viti venivano coltivate prostrate
sul terreno, i tralci strisciavano al suolo. Nel settore
settentrionale del Parco, invece, era radicata la tradizione
viticola di origine celtica ed etrusca. Le viti venivano coltivate
alte abbarbicate (maritate) agli alberi, soprattutto olmi, acero
campestre, ma anche essenze fruttifere. È questa la tipica
alberata che caratterizzava le campagne teramane, ascolane e
reatine. Non mancavano, nelle zone caratterizzate dalla
mezzadria, i filari di viti sorrette da alberi da frutto. Tra un
filare e l’altro c’era uno spazio ampio per permettere le
coltivazioni erbacee.
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Base della foglia (all'attaccatura del picciolo) ampiamente semicircolare, formante
un angolo di circa 90°
Vitis riparia Michx.
Nome comune:
vite americana
Morfologia:
liana legnosa, con
fusto prostrato-strisciante o rampicante su alberi e arbusti,
lungo fino a 35 m e rami provvisti di robusti viticci bifidi;
ritidoma sfibrato in lunghe placche nastriformi. Foglie a lamina
palmato-3-lobata, da subintera a incisa in 3 cuspidi poco
profonde, lunga fino a 15 cm o più, verde scuro, opaca o
appena sublucida, piana, liscia o leggermente crispata sulla
faccia adassiale, da giovane pubescente su entrambe le facce
(più densamente su quella abassiale), poi solo abassialmente, in
particolare lungo le nervature, con vistosi ciuffi di peli rigidi
all’ascella di queste ultime; dentatura marginale a profilo
triangolare-acuto; cuspidi acute, le due laterali di norma
acuminato-subcaudate; seno basale a U. Viticci opposti alle
foglie, mancanti in successione in corrispondenza di ogni
quarta foglia. Infiorescenza a pannocchia lunga 7-12 cm, con
profilo strettamente triangolare; fiori prevalentemente
unisessuali (pianta funzionalmente dioica); perianzio
monoclamide, caduco (a coperchietto), formato da 5 segmenti
saldati fra loro nella metà apicale; stami 5; ovario supero. I
frutti sono bacche ('acini') del diametro massimo di 12 mm,
nere, fortemente pruinose; mesocarpo gommoso, ben separato
dall’epicarpo; semi ('vinaccioli') piriformi, a estremità calazale
bilobata.
Areale:
originaria dell'America settentrionale.
Habitat:
ambienti ripariali, incolti.
Presenza nel Parco:
comune.
128 Foglie lobate
129
128 Foglie non lobate
144
129
Piante con spine sui fusti o con rami terminanti in
spina
130
129 Piante non spinose
133
130 Foglie palminervie. Fiori verdastri