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Il Cedro del Libano è originario dell’Anatolia meridionale, della
Siria e del Libano; in Italia è stato introdotto nel XVII secolo a
scopo ornamentale e per l’utilizzo del legname. In Italia è segnalato
a partire dal 1845. Siccome raggiunge notevoli dimensioni, è adatto
a parchi grandi e spaziosi che ne consentano lo sviluppo soprattutto
in larghezza. Il legno di cedro è aromatico, tenero e di facile
lavorazione; nei luoghi di origine, come il Marocco è utilizzato da
secoli per costruire grandi travi, spesso riccamente intagliate e
decorate, per falegnameria, armature e carpenteria edile in genere. I
mobili costruiti con il suo legno aromatico mantengono lontane le
tarme. Dal legno si può estrarre un olio essenziale usato in
profumeria. All’Orto Botanico si trova esattamente sulla sommità
della Montagnola; alto circa 15 metri, è ramificato nella parte
medio-alta e presenta una chioma abbastanza irregolare e affatto
folta, che si accresce maggiormente da una parte, per problemi di
competizione: essa è molto diversa da come, teoricamente, dovrebbe
essere, cioè ampia, piatta in cima e con enormi rami inferiori.
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Foglie lunghe 1.5-2.5 cm. Rami giovani finemente pelosi. Pigne lunghe 3-8 cm
Cedrus atlantica (Endl.) Carrière 'glauca'
L’area di provenienza di Cedrus atlantica sono i monti dell’Atlante,
in Marocco, Algeria e Tunisia, da cui deriva il nome comune di
cedro dell’Atlante. In Italia è stato introdotto nel XIX secolo.
All’Orto Botanico ve ne sono due esemplari; il più grande e
maestoso cresce proprio all’ingresso di Viale Caduti in Guerra: è
alto circa 20 metri e ha un portamento conico-piramidale con
chioma molto espansa e molto ramificata sin dalla base. L’altro
invece, situato nella parte centro-Nord dell’Orto, raggiunge circa la
stessa altezza, ma ha un aspetto decisamente meno massiccio. In
entrambi gli esemplari si nota bene il colore verde tendente
all’azzurro delle foglie aghiformi.
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Foglie in fascetti di 5
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Foglie in fascetti di 2
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Foglie più lunghe di 10 cm, un po' pendule
Pinus wallichiana A.B.Jacks.
Originario dell’Himalaya, è presente in Italia come essenza
spontanea rinselvatichita in Lombardia e in Trentino-Alto Adige,
mentre è diffuso nelle altre regioni come pianta ornamentale. Il pino
dell’Himalaya necessita di molto spazio e luce, essendo una pianta
eliofila che cresce rapidamente (raggiunge anche i 40 metri
d’altezza): come esemplare isolato ha un notevole effetto estetico.
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Foglie di solito più brevi di 10 cm, non pendule
Pinus cembra L.
Originario delle Alpi e dei Carpazi e strettamente affine alla specie
siberiana Pinus sibirica, quest'albero è stato diffuso in Nord Europa
e Nord America come essenza ornamentale e da legno; in Italia è
presente allo stato spontaneo soltanto sulle Alpi, con optimum sulle
catene centrali con clima continentale. Presenta un fusto colonnare,
chioma espansa e folta sulla sommità tendente ad appiattirsi. È un
albero rustico a crescita lenta, ma abbastanza longevo. Il legno è
pregiato e aromatico.