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Alnus incana (L.) Moench
Specie circumboreale presente lungo tutto l'arco alpino e
sull'Appennino settentrionale (avventizia e naturalizzata in
Sardegna) sino a circa 1300 m. Cresce lungo i corsi d'acqua come
specie pioniera, su suoli prevalentemente calcarei. Il nome generico,
già in uso presso i Romani, potrebbe derivare dalla radice celtica 'al
lan' (presso l'acqua) per l'ecologia di molte specie; il nome specifico
allude alla pelosità della pagina inferiore delle foglie. Il legno non è
molto pregiato. Gli apparati radicali ospitano batteri azotofissatori
simbionti, per cui la pianta fertilizza naturalmente il suolo. Gli
ontani sono alberi utili per proteggere le rive dei corsi d’acqua, in
quanto hanno un apparato radicale molto espanso che le consolida.
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Foglie con larghezza massima nella metà basale, con più di 14 coppie di nervi. Ala del
frutto intera
Ostrya carpinifolia Scop.
Il carpino nero è un albero submediterraneo-pontico presente in tutta
Italia salvo che in Valle d'Aosta dal livello del mare alla fascia
montana inferiore, con optimum nella fascia submediterranea.
Cresce in boschi e boscaglie di latifoglie decidue, su suoli ben
drenati sia calcarei che marnoso-arenacei, da molto primitivi e ricchi
in scheletro a piuttosto evoluti come negli aspetti più freschi delle
boscaglie, ove cresce con Fraxinus ornus, Quercus petraea e Q.
pubescens. Il nome generico in greco significa 'ostrica', per la forma
a valva delle brattee che racchiudono i semi, quello specifico allude
alla somiglianza delle foglie con quelle del carpino bianco. Il
maggior impiego del carpino nero era quello come combustibile, sia
come legna da ardere che di carbone; per questo veniva governato a
ceduo da cui si ottenevano anche pali per sostenere le viti. Il
legname, pur essendo poco durevole, era apprezzato per l’elasticità e
la fibratura, e usato per la costruzione di attrezzi o pezzi di
macchinari soggetti a sforzo. Un uso particolare era la produzione di
bottoni. Con la corteccia si tingevano i tessuti stabilmente e in varie
tonalità di arancione, rosso e rosa. In alcune regioni italiane le foglie
sono impiegate per l'alimentazione del bestiame. Presente nel
Giardino Ducale.
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Foglie con larghezza massima al centro, con al massimo 14 coppie di nervi. Ala del frutto
trilobata
Carpinus betulus L.
ll carpino bianco è un albero europeo-continentale presente in tutta
l'Italia continentale salvo che in Valle d'Aosta sino alla fascia
montana inferiore, con optimum nella fascia submediterranea.
Cresce in boschi maturi di latifoglie decidue, su suoli argillosi
profondi, molto freschi e umiferi, con Corylus avellana, Quercus
cerris e Q. petraea. Il legname è di difficile lavorazione perché a
fibre contorte, duro e tenace; viene impiegato nella fabbricazione di
arnesi sottoposti a sforzo (manici, ruote dentate, denti di rastrello,
ecc.). Il carbone, un tempo, era impiegato in modo speciale per
preparare la 'polvere da schioppo'. Dalla corteccia si ricavano
principi tintori usati per colorare in giallo e in bruno le sete, le lane e
il cotone. Le foglie, sia fresche che secche, forniscono un buon
foraggio per ovini e suini. Nell’Orto Botanico un esemplare arboreo
che raggiunge 10 metri circa d’altezza si trova nella parte Nord-
Ovest della Montagnola: un fusto diritto e una chioma