Pagina 14 - Magredi_book_ita

Versione HTML di base

14
32
Scorza staccantesi in larghe placche. Pianta non laticifera. Frutto secco
Platanus hispanica Mill. ex Münchh.
Sembra sia un ibrido, spontaneo e fertile, tra individui coltivati di platano
orientale (
Platanus orientalis
L.), originario del sud-est dell'Europa, e di
platano occidentale (
Platanus occidentalis
L.), originario del
Nordamerica e introdotto in Europa a partire dal XVI secolo. Alcuni
autori ritengono però che sia una cultivar di
P. orientalis
. In Italia è stato
ampiamente utilizzato nel giardino alla francese e per ornare piazze e
viali, dal livello del mare agli 800 m circa. Si tratta infatti di un albero
longevo, frugale, adatto a vari tipi di terreno, resistente all'inquinamento e
alle potature. A partire dagli anni '70 del '900, una grave malattia fungina,
il cancro colorato del platano, ha compromesso il patrimonio platanicolo
delle città italiane e la specie è ora meno utilizzata per scopi ornamentali.
Il legno, con grana fine e colore dal rossiccio al bruno, viene impiegato
per lavori al tornio e impiallacciati. Il nome generico deriva dal greco
'platys' (largo), in riferimento alla forma ampia delle foglie e della
chioma; il nome specifico allude alla Spagna, dove questo ibrido è stato
osservato per la prima volta nel XVII secolo, in un luogo dove sia il
platano europeo che quello americano erano stati piantati. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
32
Scorza liscia, continua. Pianta laticifera. Infruttescenza carnosa
Ficus carica L.
Il fico è una specie di origine mediterranea estesa all'Asia occidentale, da
noi di introduzione precolombiana come altre specie legnose di interesse
economico (
Castanea
,
Celtis
,
Juglans
). È presente in tutta Italia,
spontaneo o coltivato, dal livello del mare agli 800 m, anche come
piccolo arbusto su muri ed in stazioni rupestri soleggiate. Le
infruttescenze sono costituite da numerosi acheni (i veri frutti) dentro
un'urna (il sicono ingrossato) esternamente verde o violetta; nel fico
selvatico maturano in tre epoche diverse: 1) i profichi (o fichi fiori),
sviluppantisi dalle gemme dell'anno precedente e maturanti a giugno-
luglio, con fiori maschili e femminili gallicoli brevistili; 2) i forniti (o
mammoni o fichi propriamente detti), sviluppantisi nell'annata e
maturanti in agosto-settembre con fiori sia maschili (pochi) che fiori
femminili brevistili e longistili; 3) i cratiri (o mamme o fichi tardivi), che
si formano in autunno e svernano maturando nella primavera seguente,
con soli fiori femminili gallicoli. La formazione e maturazione dei frutti
del fico selvatico (o caprifico) è possibile solo se avviene la fecondazione
da parte di un insetto, la
Blastophaga psenes
. Nei cratiri in autunno le
femmine depongono le uova entro gli ovari brevistili, trasformandoli in
galle, da cui alla fine dell'aprile successivo si sviluppa la prima
generazione; le femmine fecondate escono e penetrano nei profichi,
deponendo le uova nei fiori gallicoli e dando così origine alla seconda
generazione di insetti, i quali, dopo circa due mesi, uscendo e caricandosi
di polline, entrano nei forniti e li fecondano, facendoli maturare. Anche i
frutti del fico domestico si evolvono e vengono fecondati dalle femmine
dei pronubi, ma, avendo soltanto fiori longistili, non consentono
l'ovodeposizione. Esistono anche varietà partenocarpiche autofecondanti,
che non necessitano della così detta 'caprificazione', cioè della vicinanza
dei fichi selvatici. La disseminazione avviene soprattutto per opera di
uccelli. Il nome generico deriva dal greco 'sycos' (fico), quello specifico
allude alla Caria, regione dell'Asia Minore da cui si riteneva che la pianta
provenisse. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
febbraio-marzo
(maturazione:
giugno-luglio);
maggio-giugno
(maturazione: luglio-ottobre); settembre (maturazione: dicembre-aprile).
33
Frutto secco (ghianda). Lobi disposti tutt'attorno al
contorno fogliare, non rivolti verso l'apice
34
33
Frutto carnoso simile ad una mora. Lobi apicali, rivolti
verso l'apice fogliare
35
34
Foglie subsessili, auricolate alla base. Ghiande su peduncoli di 2-5 cm
Quercus robur L. subsp. robur