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Specie europea presente in tutta Italia salvo che in Sardegna, Puglia e
Calabria, dal livello del mare alla fascia subalpina, più comune in Italia
settentrionale. Nella nostra regione è ampiamente diffusa; in Carso è
comune ovunque. Forma dense popolazioni in vegetazioni pioniere
rupestri su calcare o arenarie calcaree, su rocce affioranti, lungo le
massicciate ferroviarie ed i muri, su suoli primitivi ricchi in scheletro,
aridi d'estate. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare
dal latino 'sedeo' (mi siedo) per il portamento prostrato di molte specie,
oppure con significato di sedare (calmare); il nome specifico allude alle
foglie disposte sui fusti in sei file parallele. Forma biologica: camefita
succulenta. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Foglie parallelinervie. Petali 6. Calice assente
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Foglie non parallelinervie o con nervi indistinti. Petali 4 o
5. Calice presente
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Fiori gialli. Petali di lunghezza diversa, 3 più lunghi, 3 più corti
Iris pseudacorus L.
Specie eurosiberiana presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle
d'Aosta. Nella nostra regione si concentra dalla costa alle prime falde dei
rilievi prealpini con alcune rare stazioni nel Tarvisiano; in Carso è
relativamente frequente nell'Isontino, più rara nel Triestino. Cresce in
vegetazioni palustri, lungo corsi d'acqua e canali a lento deflusso, in
canneti e boschi igrofili, su suoli subacidi a lungo inondati, ricchi in
composti azotati, dal livello del mare ai 300 m circa (a volte anche più in
alto, al massimo fino ai 1000 m). Tutte le parti della pianta sono velenose,
anche se in passsato essa era molto usata come emostatico e purgante con
il nome di 'Acoro falso'; il rizoma è ricco di tannini e veniva usato per la
concia delle pelli. Il nome del genere è quello greco usato da Teofrasto
(IV sec. a.C.) ed in greco significa 'arcobaleno', per le varie e vivaci
tonalità dei fiori; il nome specifico si riferisce alla somiglianza con
Acorus calamus
con cui veniva confusa in passato. Forma biologica:
geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Fiori arancioni. Petali di uguale lunghezza
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Foglie non nastriformi, presenti anche sul fusto
Lilium bulbiferum L. subsp. bulbiferum
Specie mediterraneo-montana presente dalla fascia submediterranea a
quella subalpina in tutta l'Italia continentale con due sottospecie; la subsp.
bulbiferum
è presente in Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia
Giulia e forse Lombardia. Nella nostra regione ha distribuzione alpico-
carsica; in Carso si concentra nella parte sudorientale più alta, ove è
piuttosto rara. Cresce in orli boschivi, su suoli limoso-argillosi sciolti,
mediamente profondi, di preferenza calcarei e con humus dolce. Il nome
generico era già in uso presso i Romani; il nome specifico allude alla
frequente presenza di bulbilli all'ascella delle foglie. Forma biologica:
geofita bulbosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Foglie nastriformi, quasi tutte basali
Hemerocallis fulva (L.) L.
Specie originaria dell'Asia orientale, presente nell'Italia continentale, con
ampie lacune, allo stato subspontaneo (in Europa prevalgono i ceppi
triploidi sterili) nei luoghi in cui è sfuggita alla coltivazione. La
distribuzione regionale, di tipo tendenzialmente prealpico-carsico, è
estesa all'alta pianura friulana, con stazioni sparse nel settore alpino e
lungo il basso corso del Tagliamento; in Carso è sparsa e rara. Cresce
presso gli abitati e lungo i fossi, su suoli argilloso-limosi freschi e
piuttosto profondi, dal livello del mare ai 600 m circa. Il nome generico
deriva dal greco 'heméra' (giorno) e 'kallos' (bellezza) e significa 'bella per
un solo giorno', alludendo alla durata effimera della fioritura; il nome
specifico allude al colore dei fiori. Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Petali 4
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