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Foglie tenui, glauche o arrossate, le mediane dei rami fioriferi con 7 foglioline. Petali di
8-25 (30) mm
Rosa glauca Pourr.
Specie delle montagne dell'Europa meridionale, presente in Italia centro-
settentrionale ed in Abruzzo tra 500 e 2000 m circa. La distribuzione
regionale è tendenzialmente di tipo alpico-carsico, con alcune stazioni
sparse anche nella alta pianura friulana; in Carso è sparsa e rara. Cresce in
radure di boschi decidui, arbusteti meso-termofili, rupi e ghiaioni
montani. I falsi frutti, molto ricchi di vitamina C, possono venir usati per
la preparazione di marmellate. Il nome specifico allude al colore verde-
azzurro delle foglie. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura:
giugno-luglio.
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Pianta lianosa, rampicante
Hedera helix L. s.l.
L'edera è una specie mediterraneo-atlantica comune in tutta Italia dal
livello del mare sino alle faggete termofile della fascia montana inferiore.
Nella nostra regione, Carso incluso, è ampiamente diffusa e comune.
Cresce in boschi e siepi, su muri, rocce ed alberi, di cui raggiunge la
chioma in siti umidi, formando intrichi con
Clematis vitalba
ed altre liane.
Mostra marcata eterofillia, cioè la forma delle foglie dei rami vegetativi è
molto diversa da quella delle foglie dei rami fioriferi. È comunemente
coltivata come pianta ornamentale, come tappezzante di terreni molto
ombreggiati e per ricoprire muri o pergolati. Ne esistono numerosissimi
ibridi e cultivar che differiscono per la forma, dimensioni e colore delle
foglie (frequenti sono quelli a foglie variegate). Sia i Greci che i Romani
consideravano l'edera un simbolo di forza vitale; questo per la sua
longevità e perché si tratta di una pianta sempreverde. I fiori, ricchi di
nettare, sono visitati da molte specie di insetti (es. api). La pianta è tossica
(saponine triterpeniche ed alcaloidi) se ingerita ed il contatto con le foglie
può originare reazioni fotoallergiche. Il nome generico è assonante con
'hadaéreo' (io aderisco); quello specifico in greco significa
'attorcigliamento', alludendo al modo che ha la pianta di attorcigliarsi 'ad
elica' ai suoi supporti. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di
fioritura: settembre-ottobre.
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Alberi o arbusti
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Foglie (non sono foglie ma fusti modificati!) rigide, sempreverdi, terminanti in una
punta fortemente pungente
Ruscus aculeatus L.
Il pungitopo è una specie mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia.
La distribuzione regionale si estende dalla costa sino alle Prealpi con
singole stazioni nei fondovalle alpini; in Carso è localmente comune.
Cresce nella macchia mediterranea e negli aspetti più caldi dei boschi
decidui, su suoli limoso-argillosi profondi, neutro-basici, al di sotto della
fascia montana inferiore. Tutta la pianta è tossica da fresca. Insieme
all'agrifoglio è una delle piante tradizionali del Natale: la raccolta
sconsiderata a fini commerciali ne ha minacciato la presenza allo stato
spontaneo. Nella credenza popolare è considerata pianta augurale. I getti
giovani sono commestibili previa cottura e vengono consumati come gli
asparagi. In alcune regioni, con i rami spinosi della pianta venivano
protetti i formaggi in stagionatura contro i morsi dei topi, da cui il nome
italiano 'pungitopo'. Il nome del genere deriva dal greco 'rugchos' (becco,
rostro), per i cladodi dalla punta aguzza che ricordano un becco d'uccello.
Forma biologica: geofita rizomatosa/ camefita fruticosa. Periodo di
fioritura: febbraio-aprile, settembre-ottobre.
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Foglie di aspetto diverso, non pungenti
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Foglie almeno 4 volte più lunghe chje larghe
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Foglie meno di 4 volte più lunghe che larghe
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