96
Periodo di fioritura: maggio-agosto.
334
Foglie pennato-divise. Stami 6 (4+2)
335
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Petali giallastri con vene viola, >1.5 cm
Eruca vesicaria (L.) Cav.
La rucola è frequentemente coltivata negli orti di tutta la nostra regione,
compreso il Carso triestino. Abbastanza raramente appare anche allo stato
subspontaneo in ambienti piuttosto disturbati, soprattutto presso gli
abitati. I Romani, che ne consumavano anche i semi, le attribuivano
qualità magiche e la utilizzavano come afrodisiaco. La sua coltivazione
era spesso effettuata nei terreni che ospitavano le statue falliche erette in
onore di Priapo, dio della virilità. Ovidio nella Ars Amatoria la chiamava
'eruca salax' o 'herba salax' cioè erba lussuriosa, sconsigliata in caso di
delusioni d'amore. Plinio asseriva: 'si ritiene che il desiderio del coito sia
stimolato anche dai cibi, come l'eruca...'. Discoride, medico greco,
affermava che mangiata cruda in abbondanza 'destava Venere'. Anche
durante il Rinascimento si scrisse sugli effetti afrodisiaci della rucola, e
l'erborista Matthias de Lobel (XVI sec.) narrava di certi monaci che
eccitati da un cordiale a base di rucola, abbandonarono il voto di castità.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-giugno.
335
Petali di color giallo vivo, <1.5 cm
336
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Frutto siliquetta, al massimo 3 volte più lungo che largo
Bunias orientalis L.
Specie originaria dalle steppe della Siberia meridionale, in Italia presente
come avventizia nelle regioni del Nord dal Piemonte al Friuli. La
distribuzione regionale è ristretta a pochissime stazioni sparse nell'alta
pianura friulana e nelle valli secche delle Alpi Carniche. Cresce in
ambienti ruderali, a volte anche in prati aridi, su suoli aridi e ricchi in
scheletro, al di sotto della fascia montana inferiore. Il nome generico è di
etimologia incerta: potrebbe derivare dal greco 'bounias', che designava
una sorta di rapa provvista di lunghi peli, oppure da 'buonòs' (collina),
ambiente tipico della pianta; il nome specifico allude all'origine siberiana
e cioè orientale della pianta. Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: giugno-luglio.
336
Frutto siliqua, almeno 4 volte più lungo che largo
337
337
Pianta con forte odore e sapore di rucola
Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.
Specie mediterraneo-sudeuropea presente in tutte le regioni d'Italia al di
sotto della fascia montana superiore. Nella nostra regione è diffusa e
comune dalla costa ai fondovalle delle Alpi; in Carso è comunissima
ovunque. Cresce in vegetazioni ruderali, lungo le strade, nelle discariche,
su scarpate e muri,in campi abbandonati, più raramente nei coltivi, su
suoli primitivi aridi d'estate. Le foglie sono commestibili in insalata
(rucola selvatica). Il nome generico deriva dal greco 'diplos' (doppio) e
'taxis' (fila) per la disposizione dei semi in due file nella siliqua. Forma
biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-ottobre, al
sud anche in inverno.
337
Piante con odore e sapore diversi
338
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Foglie basali e foglie del fusto tutte profondamente divise
Rorippa sylvestris (L.) Besser subsp. sylvestris
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutta Italia (ma segnalata
erroneamente in Sardegna) dal livello del mare ai 1300 m circa
(raramente fino ai 1650 m). Nella nostra regione è diffusa sino alla fascia
montana inferiore; in Carso non è molto comune. Cresce in vegetazioni
umide lungo le rive di torrenti e stagni, più spesso in stazioni disturbate
lungo strade e fossi e nei coltivi, su suoli limoso-argillosi costipati ed
umidi, subneutri, piuttosto ricchi in composti azotati. Le foglie giovani
sono commestibili. Il nome generico, di lontana origine germanica, è di
significato incerto. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di