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Specie submediterranea, presente in tutta Italia, dal livello del mare
agli 800 m circa (in Sicilia fino ai 1400 m). Nella nostra regione è
diffusa dalla costa alla fascia montana inferiore ove diviene più
sparsa e rara. Cresce in boschi e boscaglie termofili e nei rispettivi
mantelli, su suoli da poco a mediamente profondi, sia calcarei che
marnoso-arenacei, abbastanza umiferi ed esposti ad una certa siccità
estiva. I germogli sono commestibili previa cottura ma le parti
fresche sono tossiche ed i frutti molto velenosi. Il contatto con le
foglie può causare irritazioni della pelle. Il genere è dedicato a
Dioscoride, medico, botanico e farmacista (I sec. d.C.). Forma
biologica: geofita radicegemmata. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Foglie non cuoriform
i
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Foglie sempreverdi, a margine intero. Fiori e frutti disposti in ombrelle
Hedera helix L. s.l.
L'edera è una specie mediterraneo-atlantica comune in tutta Italia dal
livello del mare sino alle faggete termofile della fascia montana
inferiore. Cresce in boschi e siepi, su muri, rocce ed alberi, di cui
raggiunge la chioma in siti umidi, formando intrichi con
Clematis
vitalba
ed altre liane. Mostra marcata eterofillia, cioè la forma delle
foglie dei rami vegetativi è molto diversa da quella delle foglie dei
rami fioriferi. È comunemente coltivata come pianta ornamentale,
come tappezzante di terreni molto ombreggiati e per ricoprire muri o
pergolati. Ne esistono numerosissimi ibridi e cultivar che
differiscono per la forma, dimensioni e colore delle foglie (frequenti
sono quelli a foglie variegate). Sia i Greci che i Romani
consideravano l'edera un simbolo di forza vitale; questo per la sua
longevità e perché si tratta di una pianta sempreverde. I fiori, ricchi
di nettare, sono visitati da molte specie di insetti (es. api). La pianta
è tossica (saponine triterpeniche ed alcaloidi) se ingerita ed il
contatto con le foglie può originare reazioni fotoallergiche. Il nome
generico è assonante con 'hadaéreo' (io aderisco); quello specifico in
greco significa 'attorcigliamento', alludendo al modo che ha la pianta
di attorcigliarsi 'ad elica' ai suoi supporti. Forma biologica:
fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: settembre-ottobre.
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Foglie decidue, a margine dentato. Fiori e frutti disposti in grappoli
Vitis vinifera L. subsp. vinifera
Specie tipicamente mediterranea: introdotta con molta probabilità
nei paesi occidentali dai Fenici, è ampiamente coltivata da tempi
antichissimi a partire da forme spontanee, e tende spesso a
rinselvatichire. Cresce in arbusteti e siepi presso gli abitati rurali ed
in vegetazioni ruderali, su suoli limoso-argillosi mediamente
profondi, neutro-subacidi, ricchi in composti azotati. Il nome
generico è il nome latino della vite, che deriva da 'viere' (legare).
Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-
luglio.
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Foglie lobate
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Foglie non lobate
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Pianta con rami spinosi
Crataegus monogyna Jacq.