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cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie verdi
Prunus cerasifera Ehrh.
Il mirabolano è una specie originaria dell'Asia occidentale, introdotta
in Italia già dai Romani, che ne apprezzavano i frutti. Nell'Italia
continentale si è ampiamente spontaneizzato, divenendo in qualche
caso un arbusto invadente, dal livello del mare agli 800 m circa.
Attualmente la sua coltivazione come albero da frutto ha perso
importanza; viene invece ampiamente utilizzato come portainnesto
per altre specie di
Prunus
da frutto, ed è anche impiegato a scopo
ornamentale lungo le strade o nei giardini, soprattutto nelle varietà a
foglie arrossate, per le sue precoci fioriture. Può vivere fino a 80
anni. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia
incerta; quello specifico allude alla somiglianza dei frutti con quelli
del ciliegio ('cerasus', nome dato dai Romani all'amarena e che
deriva da Cerasunte, località presso il Mar Nero). Forma biologica:
fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-
aprile.
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Foglie sempreverdi, coriacee, grigio-pelose di sotto. Fiori senza petali. Frutto secco
(ghianda)
Quercus ilex L. subsp. ilex
Il leccio è l'albero mediterraneo per eccellenza, presente allo stato
spontaneo in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, ma
molto più abbondante nell'Italia mediterranea. È la specie dominante
nei residui boschi di sclerofille sempreverdi della macchia
mediterranea, su suolo preferibilmente acido; ai margini dell'areale
cresce anche nei boschi decidui o in habitat rupestri in siti caldo-
aridi, su suoli calcarei primitivi e ricchi in scheletro. Ha limitati
impieghi artigianali, essendo il legno molto duro e resistente alle
alterazioni ma difficile da lavorare e stagionare; viene comunque
usato per oggetti sottoposti a forti sollecitazioni e usura, come parti
di attrezzi agricoli, pezzi per torchi, presse e imbarcazioni, ecc. La
corteccia è usata per la concia delle pelli, perché ricca in tannini. Le
ghiande sono impiegate nell'alimentazione dei maiali; un tempo
venivano usate anche dall'uomo, torrefatte, come surrogato del caffè.
Il nome generico, già in uso presso gli antichi, è di etimologia
incerta, potrebbe derivare da due parole celtiche, 'kaer' e 'quer'
(bell'albero), cioè 'l'albero per eccellenza'; secondo altri deriva dal
greco, indicando il legno ruvido delle piante di questo genere; il
nome specifico, che forse deriva da una radice celtica che significa
'punta', è quello dato dai Romani all'agrifoglio, per la frequente
presenza anche nel leccio di foglie subspinose. Forma biologica:
fanerofita scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo di fioritura: aprile-
giugno.
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Foglie decidue, verdi di sotto. Fiori con petali. Frutto carnoso
Frangula alnus Mill. subsp. alnus