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Sembra sia un ibrido, spontaneo e fertile, tra individui coltivati di
platano orientale (
Platanus orientalis
L.), originario del sud-est
dell'Europa, e di platano occidentale (
Platanus occidentalis
L.),
originario del Nordamerica e introdotto in Europa a partire dal XVI
secolo. Alcuni autori ritengono però che sia una cultivar di
P.
orientalis
. In Italia è stato ampiamente utilizzato nel giardino alla
francese e per ornare piazze e viali, dal livello del mare agli 800 m
circa. Si tratta infatti di un albero longevo, frugale, adatto a vari tipi
di terreno, resistente all'inquinamento e alle potature. A partire dagli
anni '70 del '900, una grave malattia fungina, il cancro colorato del
platano, ha compromesso il patrimonio platanicolo delle città
italiane e la specie è ora meno utilizzata per scopi ornamentali. Il
legno, con grana fine e colore dal rossiccio al bruno, viene
impiegato per lavori al tornio e impiallacciati. Il nome generico
deriva dal greco 'platys' (largo), in riferimento alla forma ampia
delle foglie e della chioma; il nome specifico allude alla Spagna,
dove questo ibrido è stato osservato per la prima volta nel XVII
secolo, in un luogo dove sia il platano europeo che quello
americano erano stati piantati. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Pianta con rami spinosi
Ziziphus zizyphus (L.) H. Karst.
Specie originaria dell'Africa settentrionale e della Siria,
successivamente importata in Cina e in India, dove viene coltivata
da oltre 4000 anni. I Romani la importarono per primi in Italia. La
pianta dà buoni frutti soltanto alla fine delle estati calde. A
differenza di altre specie della stessa famiglia, è in grado di
sopravvivere ad inverni freddi, con temperature fino a -15 °C. I
nomi del genere e della specie derivano dal greco 'zízyphon', in
latino 'zíziphus' (giuggiolo). Il nome probabilmente si riferiva a
Z.
lotus
, menzionato in numerosi testi antichi, incluso il celebre mito
greco dei lotofagi. Ne parla anche Omero e pare che il magico cibo
fosse una bevanda alcoolica preparata appunto con i frutti. Nella
tradizione dialettale di alcune regioni come la veneta o la ligure
ancora oggi la giuggiola viene chiamata rispettivamente 'zizoea' o
'zizoa'. Forma biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: giugno-luglio.
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Piante senza spine
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Foglie a forma di ventaglio, parallelinervie
Ginkgo biloba L.
Il ginkgo è un fossile vivente ed unica specie ancora sopravvissuta
della famiglia
Ginkgoaceae
ma anche dell'intero ordine Ginkgoales
e della divisione delle Ginkgophyta. La pianta, originaria della
Cina, viene chiamata volgarmente anche ginko, ginco e albero di
capelvenere. In Cina sono stati rinvenuti fossili che risalgono all'era
mesozoica. La pianta è stata ritenuta estinta per secoli ma,
recentemente, ne sono state scoperte almeno due stazioni relitte
nella provincia dello Zhejiang nella Cina orientale. Non tutti i
botanici concordano però sul fatto che queste stazioni siano davvero
spontanee, perché il ginkgo è stato estesamente coltivato per
millenni dai monaci cinesi. In Italia viene spesso coltivato come
pianta ornamentale nei parchi, senza tendenza ad inselvatichire, dal
livello del mare ai 600 m circa. Il nome del genere
Ginkgo
deriverebbe dal cinese 'yin' (argento) e 'xìng' (albicocca), che per