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Tallo da cespuglioso a subpendente, con rami divergenti, lunghi 3-5 (-
12) cm; base nera, spesso con un "peduncolo" a di sotto della prima
ramificazione; rami principali allungati, un po 'rigonfi; rami secondari
decisamente ristretti alla base; fibrille da poche a numerose, piuttosto
lunghe; papille numerose; sorali sparsi sui rami, prima puntiformi poi
allargati, sempre ben delimitati; isidi scarsi, di solito sulle punte dei
rami, assenti su sorali maturi. Cortex lucido, sottile, spesso; medulla
lassa. In Europa è noto il solo chemotipo con acido stictico (K+ giallo
o rosso, P+ arancio). Altri chemotipi sono noti per l’America
Settentrionale Centrale.
Distribuzione europea sinora nota: Belgio, Francia, Germania, Gran
Bretagna,
Italia
, Olanda (probabilmente estinta), Norvegia, Polonia,
Spagna.
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Isidi solitamente abbondanti
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24
Isidi assenti o raramente presenti solo su sorali giovani
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25
Rami di spessore ineguale, irregolarmente rigonfi, le parti apicali spesso sinuose.
Sorali puntiformi, portanti isidi relativamente lunghi
Usnea diplotypus Vain.
Tallo cespuglioso o subpendulo; base pallida o annerita; ramificazione
principalmente anisotomico-dicotoma; rami di spessore non uniforme,
a volte irregolarmente rigonfi e con depressioni, gli apici spesso
contorti; fibrille e papille presenti ma in numero variabile; isidi spesso
numerosi e relativamente lunghi; sorali puntiformi, raramente
allargati, soredi farinosi. Cortex sottile; medulla variabile in densità e
spessore. Specie affine ad
U. lapponica
ed
U. substerilis
, anch’esse
con tallo più o meno cespuglioso, ramificazione anisotomico-dicotoma
e rami di spessore non uniforme, con occasionali fossette.
U.
diplotypus
spesso ha tallo subpendulo, rami con apici contorti ed isidi
relativamente lunghi, mentre gli isidi di
U. substerilis
sono brevi e
presenti solo su sorali giovani, e
U. lapponica
manca totalmente di
isidi. Tutte e tre le specie hanno chimica simile (acido salazinico come
sostanza principale) e quindi l'identificazione dei composti medullari
non è di alcun aiuto per distinguerle.
Distribuzione europea sinora nota: Austria, Bulgaria, Repubblica
Ceca, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria,
Italia
, Lituania,
Norvegia, Polonia, Russia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera.
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Rami di spessore omogeneo, assottigliati verso l'apice,
non rigonfi nè sinuosi. Sorali da puntiformi a
maculiformi, portanti isidi piuttosto brevi
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Base del tallo verdastra o brunastra, non nera, spesso con distinte fessurazioni
anulari. Con acido stictico (sostanza principale)
Usnea flammea Stirt.
Sinonimi:
Usnea dalmatica
Motyka, Lich. Gen. Usnea Stud. Monogr.,
Pars Syst. 1: 263 (1936). -
Usnea rupestris
Motyka, Lich. Gen. Usnea
Stud. Monogr., Pars Syst. 2(1): 323 (1937).
Tallo cespuglioso, da eretto a subpendulo, lungo 3-8 cm; base pallida,
spesso con distinte fessure anulari; rami di spessore uniforme,
assottigliati verso gli apici, non rigonfi; fibrille presenti; papille assenti
(soprattutto nella zona basale) o poche, verrucose; sorali di solito di
grandi dimensioni, densamente coperti da isidi. Spessore e lucidità del
cortex variabili; medulla densa e compatta. Con acido stictico come
sostanza principale (K+ giallo o rosso, P+ arancio) e acidi lobarico,
menegazziaico e norstictico (accessori). L'acido lobarico - presente in
circa l'80% dei campioni -, può essere utilizzato come carattere
diagnostico. Appartiene all’aggregato di
U. fragilescens
. La presenza
di crepe bianche anulari nella parte basale del tallo aiuta a riconoscere
la specie. Sia il cortex che le strutture interne (asse e medulla