45
Famiglia
Rutaceae.
Sinonimi
Citrus bigardia Loisel.;
Citrus vulgaris Risso; Citrus aurantium L. var. amara L.
Area d'origine
Asia tropicale.
Etimologia
Il termine
generico probabilmente deriva da una lingua pre-
indoeuropea, in greco 'citron' e in latino 'citrus', per
indicare il cedro, agrume di origine indiana introdotto in
Persia e poi in Grecia da Alessandro Magno. Il termine
specifico viene dal persiano 'narandj' da cui deriva la
parola arancia. È noto anche come Arancio di Siviglia,
perché coltivato prevalentemente nel territorio di questa
città.
Descrizione
Albero di media grandezza (6-9 m) con
ampia chioma e rami spinosi da giovani, come pure forniti
di lunghe spine sono i succhioni. Le foglie, portate da
piccioli alati, sono di forma ovale, arrotondate alla base e
leggermente appuntite all'apice. I fiori, noti come zagara,
riuniti in infiorescenze pauciflore, sono bianchi e fortemente profumati. I frutti, detti esperidi, sono
rotondeggianti, di colore arancio, con polpa acido-amara e contengono numerosi semi.
Periodo di fioritura
La fioritura è prevalentemente primaverile, ma può avvenire anche nelle altre stagioni.
Periodo di
fruttificazione
Fruttifica in inverno.
Coltivazione
Pianta abbastanza rustica, si coltiva su terreno sciolto e
richiede abbondanti innaffiature. Si moltiplica per seme.
Uso
Come pianta ornamentale, si ritrova in viali e
giardini nella regione mediterranea. Viene soprattutto utilizzato come portainnesto dell'arancio e del limone.
Gli oli essenziali estratti dai petali sono usati in profumeria e noti con il nome di 'Oli di Neroli'. Il frutto è
utilizzato per preparare marmellate. In medicina popolare si impiegano i fiori, le foglie e la buccia dei frutti. I
fiori hanno attività sedativa e antispasmodica (sciroppo di fiori d'arancio); la buccia è tonica e stomachica; le
foglie in infusione hanno attività sedativa e antispasmodica.
96
Nervatura centrale delle foglie con peli sparsi. Frutti più larghi di 20 cm
Citrus maxima (Burm.) Merr.
Famiglia
Rutaceae.
Sinonimi
Citrus grandis Hassk.
Nome
comune
Pummelo.
Area d'origine
Siam.
Etimologia
Il termine
generico probabilmente deriva da una lingua pre-indoeuropea, in
greco 'citron' e in latino 'citrus', per indicare il cedro, agrume di
origine indiana introdotto in Persia e poi in Grecia da Alessandro
Magno. Il termine specifico fa riferimento alle notevoli
dimensioni della pianta e del frutto.
Descrizione
Albero di circa
6 m, con chioma arrotondata e rami forniti di sottili spine, talora
assenti. Le foglie sono grandi, ovali, di colore verde-scuro,
carnose, pelose sulla pagina inferiore, con piccioli ampiamente
alati. I fiori, noti come zagara, solitari o raggruppati all'ascella
delle foglie, sono piuttosto grandi e di colore bianco. Il frutto è
un esperidio piriforme, delle dimensioni di 10 x 15 cm, liscio, di
colore giallo chiaro; la buccia è spessa e la polpa è compatta.
Periodo di fioritura
Fiorisce prevalentemente in primavera, ma
con possibili ulteriori fioriture nel corso dell'anno.
Coltivazione
Richiede terreni sciolti e irrigazione estiva. Si riproduce per
innesto su arancio amaro o su Poncirus.
Uso
Non ha particolare
interesse dal punto di vista agronomico. Dall'incrocio di questa
specie con l'arancio dolce (Citrus sinensis Osbeck) si sarebbe
originato il pompelmo, da quello con il mandarino si è formato il
tangelo, un agrume di un certo interesse per i coltivatori.
97
Margine della foglia dentato o dentellato
98
97
Margine della foglia intero
100
98
Fiori con petali. Frutto carnoso rosso
Arbutus unedo L.
Famiglia
Ericaceae.
Sinonimi
Unedo edulis Hoffm.;
Arbutus vulgaris Bub.
Nome comune
Corbezzolo.
Area
d'origine
Bacino del Mediterraneo.
Etimologia
Il termine
generico ha un'antichissima derivazione dalle radici
celtiche 'ar' = aspro, e 'butus' = cespuglio, probabilmente
in allusione al sapore aspro delle foglie e dei frutti. Il
termine specifico è il nome comune latino, usato da Plinio,
con il quale veniva indicata la pianta. Sembra che il
termine 'unedo' derivi dal fatto che i romani consigliassero
di mangiare un solo frutto essendo questo di difficile
digestione.
Descrizione
Piccolo albero sempreverde
oppure arbusto allo stato spontaneo, alto da 1 a 12 m,
pollonifero, con corteccia dei rami giovani rossiccia e
vellutata, successivamente più scura e squamata. Le foglie
sono alterne, ovali, lunghe fino a 10 cm, dentate ai margini, di colore verde-scuro e lucide sulla pagina
superiore, più chiare inferiormente. I fiori, riuniti in brevi pannocchie corimbose terminali, pendule, sono