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Gelso da carta, moro da carta. - Il nome generico è dedicato
al naturalista francese Pierre M. A. Broussonet (1761-
1807), quello specifico significa 'che produce papiro'
riferendosi al suo utilizzo in Oriente per ottenere cellulosa
da carta. Arbusto o piccolo albero che può raggiungere i 15
m, con foglie grandi, di colore verde grigiastro, ovali, le
basali polilobate, con pagina inferiore grigiastra e
finemente tomentosa. E’ pianta dioica, cioè i fiori sono
unisessuali e separati su piante diverse. I frutti sono
globosi, di colore rosso-arancio, larghi circa 2,5 cm.
Originario della Cina e del Giappone, in questo paese è
coltivato per la fabbricazione della carta e fornisce anche
una fibra tessile per fare stoffe fini. Ne è segnalata la
presenza in Italia, dove è stato importato come albero
ornamentale, a partire dal 1760. Attualmente si è
spontaneizzato fino a divenire infestante in siepi, ruderi,
aree incolte. A Mantova è molto abbondante nei luoghi
delle antiche fortificazioni militari.
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Alberi o arbusti con foglie glabre o con pochi
peli sparsi sulla faccia inferiore e sui piccioli
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Corteccia desquamantesi in larghe placche. Frutto secco
Platanus x hispanica Miller ex Münchh.
Platano comune. - Il nome generico deriva dal greco antico
‘platanos’, forse da ‘platys’, ampio, in riferimento alla
chioma; il nome specifico allude alla Spagna, dove questo
ibrido è stato osservato per la prima volta nel secolo XVII.
E’ un albero deciduo che arriva fino a 30 m, con rami
robusti formanti un’ampia chioma e scorza che si distacca a
grandi placche irregolari. Le foglie, larghe 10-25 cm, sono
alterne, palmato-lobate, simili a quelle dell’acero riccio,
glabre di sopra, tomentose lungo le nervature e alle loro
ascelle di sotto. I fiori, unisessuali, sono riuniti in
infiorescenze sferiche, in numero di 2-3, su un lungo
peduncolo pendulo. Le infruttescenze a maturità sono
larghe 3-4 cm e i singoli frutti sono delle noci con alla base
un ciuffo di peli. Sembra sia un ibrido spontaneo tra
individui coltivati di platano orientale, Platanus orientalis
L., originario del sud-est dell’Europa e di platano
occidentale, Platanus occidentalis L., originario del
Nordamerica ed introdotto in Europa a partire dal XVI
secolo. E’ stato ampiamente utilizzato nel giardino alla
francese e per ornare piazze e viali, perchè si tratta di un
albero longevo, frugale, adatto a vari tipi di terreno,
resistente all’inquinamento e alle potature. A Mantova, nei
pressi dell’esedra di palazzo Te, sono stati tagliati negli
ultimi decenni del ‘900 giganteschi platani che risalivano
all’occupazione francese dell’inizio Ottocento. A partire
dagli anni ’70 del ‘900, una grave malattia fungina, il
cancro colorato del platano, ha compromesso il patrimonio
platanicolo delle città italiane e la specie è ora meno
utilizzata per scopi ornamentali. Il legno, con grana fine e
colore dal rossiccio al bruno, viene impiegato per lavori al
tornio ed impiallacciati.
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Corteccia non desquamantesi in larghe
placche. Frutto carnoso (mora)
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Foglie sparsamente pelose e ruvide di sopra, con picciolo spesso più breve di 1.5 cm.
Frutti subsessili, con polpa scura
Morus nigra L.