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Prunus laurocerasus L.
Lauroceraso. - Il nome specifico allude alle foglie che
richiamano quelle dell’alloro e ai frutti che richiamano le
ciliegie. E’ una pianta a portamento arbustivo che può
raggiungere i 7-8 m, dalla chioma molto densa. Il tronco è
eretto e sinuoso, a volte contorto, ramificato fin dalla base.
La scorza è grigiastra e liscia nei giovani esemplari, grigio-
brunastra con sfumature nerastre e rugosa negli esemplari
più vecchi. Le foglie sono persistenti, alterne, semplici, di
consistenza coriacea, con lamina da obovato-ellittica a
lanceolata ad apice acuto, e margine intero o leggermente
dentato. La pagina superiore è di un color verde scuro
molto intenso, lucido, mentre quella inferiore è di un verde
più chiaro ed opaca. I fiori, bianchi e molto profumati, sono
riuniti in un lungo grappolo eretto all’ascella delle foglie. Il
frutto è una drupa sferica di colore rosso-brunastro o
nerastro a maturità. E’ originario dell’Asia Minore e
dell’Europa sud-orientale. Già da molto tempo è stato
ampiamente diffuso a scopo paesaggistico-ornamentale
soprattutto per siepi sempreverdi, grazie alla sua robustezza
ed adattabilità alle potature frequenti. Ne è documentata la
presenza in Italia dal 1558. Tende raramente a
spontaneizzarsi senza però diventare invasivo.
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Fiori senza petali. Frutto secco
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Fiori con petali. Frutto secco o carnoso
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Foglie più larghe nella metà apicale. Rami giovani vischiosi. Frutti racchiusi in
infruttescenze compatte simili a piccole pigne
Alnus glutinosa (L.) Gaertn.
Ontano nero, ontano comune. - Il nome specifico significa
in latino 'vischioso' e fa riferimento alle gemme e ai
giovani rami che sono appiccicosi. E’ un albero che può
arrivare fino a 25 m, generalmente monocormico, cioè con
un tronco principale da cui si staccano rami secondari più
corti che formano una chioma piramidale, ben riconoscibile
da lontano quando è spoglia. La scorza è da grigio scura a
nerastra e si desquama in sottili scaglie longitudinali. Le
foglie, vischiose da giovani, sono di colore verde scuro
nella pagina superiore, più chiare in quella inferiore che ha
peli giallo-bruni agli angoli delle nervature. La lamina è
subrotonda od obovata con apice ottuso o smarginato.
Gruppi di ontani formano boschetti molto fitti. L'ontano
nero è una pianta monoica, cioè con fiori a sessi separati
portati sulla stessa pianta; i fiori (sia maschili che
femminili) sono riuniti in amenti, spighe pendule
unisessuali. I frutti sono piccoli acheni alati riuniti in
caratteristici coni lignificati in grado di galleggiare e farsi
così trasportare dalla corrente. Ha una larga distribuzione,
dall’Africa settentrionale, all’Europa centrale e meridionale
fino alla Siberia occidentale e all’Iran; vive lungo i corsi
d’acqua, sulle rive dei laghi e nei boschi umidi di pianura.
Sulle radici, come per gli altri ontani, vivono batteri
filamentosi in grado di fissare l’azoto atmosferico, per cui
si comporta da pianta pioniera. E’ citato spesso nelle opere
di Virgilio, quasi sempre associato a fiumi e paludi.
Il legno, di un caratteristico colore giallo-aranciato, assume
notevole resistenza quando è immerso nell’acqua per cui è
sempre stato usato per fondazioni di palafitte e strutture
sommerse in genere; non a caso è un albero molto adattato
ai terreni inondati.
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Foglie più larghe verso il centro. Rami giovani non vischiosi. Frutti alati, disposti in
infruttescenze simili a quelle del luppolo