Il rovo bluastro, che appartiene a un genere difficilissimo con specie di origine apomittica e ibridogena ancora incompletamente studiato in Italia, è una specie abbastanza facilmente riconoscibile, a vasta distribuzione eurasiatica, presente in tutte le regioni dell'Italia continentale (la presenza in Sicilia è dubbia). La distribuzione regionale è estesa a tutto il territorio; in Carso la specie è comune, ma meno di R. ulmifolius, con cui spesso ibrida. Nella città di Pordenone la specie è molto frequente sia nelle aree centrali che in quelle periferiche. Originaria di boschi igrofili, è passata a stazioni disturbate piuttosto umide, come margini di fossati e siepi, su suoli fangosi o argillosi spesso inondati, ricchi in composti azotati e in basi, poco umiferi, dal livello del mare alla fascia montana. I frutti, gradevolmente aciduli, sono commestibili. Il nome generico, di antico uso, potrebbe derivare dal latino 'ruber' (rosso) per il colore rosso dei frutti di alcune specie dello stesso genere (come il lampone); il nome specifico, che in latino significa 'azzurro', si riferisce al colore delle more leggermente pruinose. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-luglio.

Nome italiano: Ampoule (Piemonte, Val S. Martino), Arrù (Sardegna, Cagliari), Bossae (Liguria, Busalla), Frambose (Piemonte, Novara), Fraris (Friuli), Mora acida (Lombardia, Brescia), Mora de ria (Lombardia, Brescia), More de spin (Veneto, Padova), More fragole (Veneto, Istria), More mate (Veneto, Belluno), More mulinarie (Friuli), Moricchella (Marche, Ancona), Muir (Friuli, Carnia), Muligher (Veneto, Belluno), Mura brusca (Lombardia, Milano), Mura gerba (Lombardia, Bergamo), Mure bianche (Piemonte, Val S. Martino), Mure campariane (Piemonte, Val S. Martino), Mure carene (Piemonte, Val S. Martino), Mure d' can (Piemonte, Val S. Martino), Mure de S. Giovan (Piemonte, Val S. Martino), Mure messonere (Piemonte, Val S. Martino), Murigher (Veneto, Belluno), Orrù (Sardegna, Cagliari), Pianta ed mourà (Piemonte, Alessandria), Rantana (Veneto, Venezia), Ravettara (Calabria), Rogo (Toscana), Ronse taragne (Piemonte, Val S. Martino), Ronze taragne (Piemonte, Val S. Martino), Rosello (Roma), Rouje (Piemonte, Val S. Martino), Roumin (Liguria, Nizza), Roveda bianca (Lombardia, Como), Rovetto (Campania, Cosenza), Rovistrello (Marche, Ascoli), Rovo (Toscana), Rovo bluastro (Italia), Rovo piccolo (Emilia-Romagna), Ru crabinu (Sardegna, Sassari), Ruì (Marche, Ancona), Runse taragne (Piemonte, Val S. Martino), Runso follo (Piemonte, Val S. Martino), Ruo (Abruzzi, Chieti), Ruvettu a sciuri jancu (Sicilia, Messina), Ruvettu cu l'amureddi azoli (Sicilia), Ruvo (Abruzzi, Chieti), Ruvu (Piemonte, Torino), Seze (Liguria, Valle di Polcevera), Spina (Campania, Cosenza), Spino (Umbria, Perugia), Vuetto (Calabria).