L'euforbia delle faggete, o euforbia-mandorlo, è una specie a distribuzione centroeuropeo-caucasica presente in quasi tutte le regioni dell'Italia continentale. La distribuzione regionale si estende a quasi tutto il territorio, con un'ampia lacuna nella porzione centrale della pianura friulana. Nella città di Pordenone la specie è rara nell’area dei parchi San Valentino e San Carlo e nell’estrema periferia nord orientale. Cresce in faggete, abetine, boschi misti mesofili di latifoglie decidue, prati e radure fresche, dalla fascia submediterranea a quella montana, ove trova l'optimum. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico, dal greco 'amygdalos' (mandorlo), si riferisce alle foglie allungate, simili a quelle del mandorlo. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: aprile-ottobre.

Nome italiano: Cammarruni (Sicilia, Mirto), Euforbia amigdaloide (Italia), Euforbia arbuscula (Italia), Euforbia delle faggete (Italia), Euforbia semi-perfogliata (Italia), Varego Camporosso) (Liguria).