L’euforbia delle ferrovie è una specie avventizia di origine nordamericana presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, Sardegna e le estreme regioni peninsulari. La distribuzione regionale si estende dal Carso triestino all'intera pianura friulana, con lacune nella porzione più settentrionale e con sparse stazioni nei fondivalle del settore alpino. Nella città di Pordenone la specie è rara nell’ area a nord del lago della Burida e nella parte più orientale del corso del Noncello. Cresce in ambienti disturbati, in incolti, lungo le massicciate ferroviarie e le vie, spesso in ambienti fortemente antropizzati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. La pianta è fortemente tossica, il latice è irritante e può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico in latino significa 'inclinata', alludendo alle estremità spesso ripiegate dei fusti. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.

Nome italiano: Euforbia delle ferrovie (Italia), Euforbia nutante (Italia).