Il pabbio coltivato è una pianta annua originante probabilmente dall’Asia tropicale, da noi introdotta in coltura per la produzione di mangime per gli uccelli e successivamente inselvatichita, presente come avventizia in tutte le regioni d’Italia (da lungo tempo non ritrovata in Calabria e Sicilia). La distribuzione regionale, estremamente sparsa e lacunosa, si concentra presso gli abitati nelle aree di pianura. Nella città di Pordenone la specie è rara a nord del centro storico e del lago della Burida, e nell’area dell’ex cotonificio Amman. Cresce in ambienti disturbati, negli orti, lungo le vie e presso le case, al di sotto della fascia montana inferiore. Il nome generico, dal latino 'saeta' (setola), fa riferimento alle setole che si sviluppano alla base delle spighette; il nome della sottospecie deriva dal greco e significa 'a chioma grossa', in riferimento alle grandi dimensioni delle infiorescenze . Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-agosto.

Nome italiano: Pabbio a spiga grossa (Italia), Setaria a chioma grossa (Italia), Setaria a spiga grossa (Italia), Setaria picnocoma (Italia).