Il favagello appartiene a un aggregato che comprende diverse entità di difficile determinazione, presente in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio. La specie è poco frequente a Trieste sia in ambienti naturali che in aree urbanizzate; è segnalata a S. Giovanni ex O.P.P. (100 m). Origina da boschi igrofili ma oggi è più frequente in ambienti umidi disturbati, su suoli limoso-argillosi, da freschi a umidi, da neutri a subacidi, dal livello del mare alla fascia montana. Alcune forme si riproducono vegetativamente con stoloni e bulbilli, formando spesso popolazioni clonali monodominanti. Come in tutti i ranuncoli, le parti fresche sono velenose (protoanemonina). Il nome generico in latino significa 'simile ad un fico' forse per la dimensione delle foglie; il nome specifico, dal latino 'ver-veris' (primavera) si riferisce alla fioritura primaverile. Forma biologica: geofita bulbosa/emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: gennaio-maggio.

Nome italiano: Favagello (Italia).