© Nicola M. G. Ardenghi – Dip. di Scienze della Terra e dell'Ambiente - University of Pavia Nicola M. G. Ardenghi Canneto Pavese, Lombardia, Italia 2013
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Questo è un ibrido cultigeno tra le americane V. berlandieri e V. rupestris. Dalla fine del XIX secolo viene largamente utilizzato come portainnesto con lo scopo di contrastare gli attacchi fillosserici all’apparato radicale dei vigneti, e appare talvolta anche allo stato subspontaneo. La sua distribuzione in Italia è ancora poco nota, così come quella regionale. Il nome generico è il nome latino della vite, che deriva da 'viere' (legare); l’ibrido è dedicato ad Antonio Ruggeri (1859–1915), agronomo italiano che nel 1897 selezionò l'ibrido '140 Ru', uno dei più diffusi e utilizzati portainnesti in viticultura. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio. |
Nome italiano: Vite ibrida (Italia).
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© Nicola M. G. Ardenghi – Dip. di Scienze della Terra e dell'Ambiente - University of Pavia Nicola M. G. Ardenghi Canneto Pavese, Lombardia, Italia 2013
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© Herbarium MSNM, holotypus (Civico Museo di Storia Naturale, Milano)
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© Herbarium MSNM, holotypus (Civico Museo di Storia Naturale, Milano)
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