L'aconito screziato è una specie delle montagne dell'Europa meridionale presente, con due sottospecie, lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino centro-settentrionale. La sottospecie nominale manca forse soltanto in Valle d'Aosta; la subsp. nasutum è ristretta al Triveneto. La distribuzione regionale della subsp. nasutum è ristretta a pochissime stazioni nell'alta pianura friulana presso l'Anfiteatro Morenico. Cresce in boschi umidi e freschi, nelle radure, nei consorzi ad alte erbe, in ambienti rocciosi con stillicidi, lungo i ruscelli, su suoli ricchi in sostanza organica e piuttosto ricchi in composti azotati, da 500 a 2000 m. Tutte le specie del genere contengono diversi alcaloidi tra cui l'aconitina, un potente veleno, letale anche a dosi ridottissime: i sintomi sono un forte calore a gola e ventre, secchezza della lingua, vomito, diarrea, debolezza muscolare, aritmie sino all'arresto cardiaco. Le diverse specie venivano usate per avvelenare le punte delle frecce o preparare veleni. Il nome generico deriva dal greco 'akoniton' che, negli scritti di Teofrasto e Dioscoride, veniva usato per una pianta velenosa diffusa nei pressi di Acona, villaggio della Bitinia; il nome specifico si riferisce alla corolla blu con screziature biancastre; il nome della sottospecie si riferisce al rostro dell'elmo marcato ed evidente, con la parte apicale rivolta verso l'alto e simile a un naso. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: luglio-settembre. |