L’aconito bicolore è un ibrido ornamentale tra diverse stirpi appartenenti ai gruppi di A. napellus e A. variegatum. La pianta sfugge a volte alla coltivazione ed appare allo stato subspontaneo, in genere presso gli abitati; è stata segnalata come avventizia per alcune regioni dell’Italia settentrionale. Tutte le specie del genere contengono diversi alcaloidi tra cui l'aconitina, un potente veleno, letale anche a dosi ridottissime: i sintomi sono un forte calore a gola e ventre, secchezza della lingua, vomito, diarrea, debolezza muscolare, aritmie sino all'arresto cardiaco. Le diverse specie venivano usate per avvelenare le punte delle frecce o preparare veleni. Il nome generico deriva dal greco 'akoniton' che, negli scritti di Teofrasto e Dioscoride, veniva usato per una pianta velenosa diffusa nei pressi di Acona, villaggio della Bitinia. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto. |