L'erba di Santa Barbara è una specie a vasta distribuzione eurosiberiana presente in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio, dalle coste ai fondivalle del settore alpino; in Carso la specie è sparsa e incostante. Cresce in incolti umidi, sulle sponde di canali e ruscelli, su terreni mesici a tessitura argilloso-limosa, con comportamento pioniero in situazioni di forte disturbo (ma è presto eliminata dalla dinamica naturale della vegetazione), al di sotto della fascia montana superiore. Il nome generico deriva dal giorno di Santa Barbara (4 dicembre), quando le giovani foglie basali venivano raccolte per preparare insalate; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.

Nome italiano: Alberga (Toscana), Albertina (antichi), Barbarea (Toscana), Barbarea arcuata (Italia), Barbarea volgare (Italia), Cauliceddi (Sicilia, Messina), Erba barbara (Toscana, Val di Chiana), Erba d' Santa Barbara (Piemonte), Erba di S. Alberto (antichi), Erba di S.Barbara arcuata (Italia), Erba di Santa Barbara comune (Italia), Erba S. Barbara (Toscana), Gradisella (Lombardia, Milano), Grasidella (Lombardia, Milano), Lassana (Sicilia), Lassani (Sicilia), Mazzareddi (Sicilia, Racalbuti), Rapistogno servaggio (Campania), Ravanestri (Sicilia), Ravisc selvadegh (Lombardia, Pavia), Raviscetta (Lombardia, Milano), Robertina (antichi), Ruccola palustre (Toscana).