L'abete rosso è un albero sempreverde a distribuzione eurosiberiana che in Italia è comune e abbondante sulle Alpi, al di sopra della fascia montana superiore ove domina la fascia oroboreale, con optimum sulle catene interne a clima più continentale, raggiungendo allo stato spontaneo l'Appennino settentrionale. La distribuzione regionale, allo stato spontaneo, si estende su tutte le aree montuose del Friuli. Al di fuori dell’areale naturale la specie è spesso usata per rimboschimenti e frequentemente coltivata a scopo ornamentale in parchi e giardini, anche a quote basse, anche perché è una delle specie più frequentemente usate per gli alberi di Natale (ache se il vero albero di Natale della tradizione gernanica non è l’abete rosso ma l’abete bianco (Abies alba, in Tedesco ‘Tanne’, da cui ‘Tannenbaum’). Dalla corteccia si ricava tannino e dalla resina la 'Resina di Borgogna' e la 'Trementina di Strasburgo'. Il legno è di colore chiaro, poco pesante e tenero, facilmente lavorabile e perciò largamente impiegato nella costruzione di mobilio non di pregio. Il legno ha anche un forte potere calorifico dato dalla resina, maggiore di quello di molte latifoglie. Il nome generico deriva dal latino 'pix' (resina o pece), sostanza prodotta in gran quantità da questi alberi. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio. Syn.: Picea excelsa (Lam.) Link

Nome italiano: (Piemonte), Abaid (Emilia-Romagna, Bologna), Abed (Romagna), Abet (Emilia-Romagna, Romagna), Abete (Toscana), Abete di Germania (Toscana), Abete di Moscovia (Toscana), Abete rosso (Toscana), Abete rosso (Italia), Abeto (Toscana), Abetu russu (Liguria, Genova), Abezzo (Toscana), Abiezz (Lombardia, Como), Albeo (Veneto, Belluno), Albero di Natale falso (Italia), Avedio (Toscana), Aves (Lombardia, Brescia), Aveu rosso (Liguria, Porto Maurizio), Avezz (Lombardia, Valtellina), Avezzo (Veneto, Verona), Buzzeri (Piemonte, Courmayeur), Cropana (Sicilia), Crovat (Lombardia, Cant. Ticino), Dane (Friuli), Daze (Veneto, Verona), Ervo de la Madonna (Campania), Fichte (Italia), Mugof (Lombardia, Bergamo), Pagher (Lombardia, Valle Camonica), Peccio (Italia), Pece (Emilia-Romagna, Reggio), Pecia (Lombardia, Como), Pela (Emilia-Romagna, Reggio), Pesc (Lombardia, Sondrio), Pescia (Lombardia), Pescia (Piemonte), Pescio (Lombardia, Valtellina), Pez (Veneto, Treviso), Pezuò (Veneto, Belluno), Pezz (Friuli), Pezza (Piemonte, Torino), Pezza (Piemonte, Alessandria), Pezzera (Piemonte, Alessandria), Pezzo (Toscana), Pezzo (Veneto, Treviso), Pì ross (Lombardia, Brescia), Picea (Toscana), Picella (Toscana, Pistoia), Picella (Emilia-Romagna, Modena), Piela (Emilia-Romagna, Reggio), Piela (Emilia-Romagna, Modena), Piella (Emilia-Romagna, Reggio), Piella (antichi), Pierla (Emilia-Romagna, Pontremoli), Piggella (Toscana), Pigna (Lombardia, Pavia), Pigne (Piemonte, Alessandria), Pin (Emilia-Romagna, Parma), Pino neto (Toscana), Puzza (Lombardia, Pavia), Sap (Liguria, Mentone, Nizza), Sap (Piemonte), Sap rouss (Piemonte, Torino), Sapi (Piemonte, Saluzzo), Sapin (Piemonte), Sapino (Toscana), Sentura (Liguria, Ponti di Nava), Serenta (Piemonte, Cuneo), Sufì (Piemonte, Val S. Martino), Sufia (Piemonte, Torino), Zampino (Toscana).