La cicerchia tuberosa è una specie a vasta distribuzione eurasiatica presente in tutte le regioni dell'Italia centro-settentrionale e in Abruzzo. La distribuzione regionale, piuttosto sparsa e rada, si estende dal Carso triestino all'alta pianura friulana e ai fondivalle prealpini; in Carso la specie è abbastanza diffusa ma solo localmente comune. Cresce in vegetazioni disturbate, negli orli di siepi fitte, lungo strade periferiche, su suoli carbonatici limoso-argillosi, aridi d'estate, piuttosto ricchi in composti azotati, dal livello del mare a 1200 m circa. I tubercoli radicali, ricchi d’amido e dal sapore dolciastro, sono commestibili sia cotti sia crudi. Il nome generico è la latinizzazione dell'antico termine greco 'lathyros', che designava una pianta non identificata da cui si estraeva una sostanza eccitante; il nome specifico si riferisce ai caratteristici tubercoli radicali. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.

Nome italiano: Castagnole (Veneto, Verona), Castagnon (Piemonte, Moncastello), Cicerchia montana (Italia), Cicerchia tuberosa (Italia), Erbiun sarvaj (Piemonte), Galletto de bosco (Liguria, Valle Polcevera), Ghianda di terra (Toscana), Latiro tuberoso (Italia), Tartufo di prato (Toscana), Tirache (Veneto, Verona), Zizoa de terra (Liguria, Genova).