L'euforbia acre è una specie a vasta distribuzione eurosiberiana presente, con due sottospecie, nelle regioni del Nord, in Toscana, Umbria e (come specie avventizia) in Campania e Abruzzo; la sottospecie nominale si ferma all'Italia centrale. La distribuzione regionale della sottospecie nominale è limitata a poche stazioni nella pianura friulana e nel Carso, ma la specie è stata forse poco osservata; per il Carso si hanno pochi ritrovamenti recenti e segnalazioni storiche della fine dell'800 per la Val Rosandra, anch’esse non confermate. Cresce in vegetazioni ruderali, ai margini di strade e nei coltivi, su suoli limoso-argillosi da umidi a subaridi, ricchi in basi e composti azotati, dal livello del mare a 1000 m circa. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico deriva dal latino ‘exsul’ (esule, fuoriuscito, ramingo). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.

Nome italiano: Esula (Sicilia), Esula minore (Toscana), Euforbia acre (Italia), Euforbia esula (Italia), Scembran (Toscana).