Il coriandolo è una pianta annua originaria dalla parte sud-occidentale della regione mediterranea, oggi ampiamente coltivata in tutto il mondo; in Italia è presente in quasi tutte le regioni come specie avventizia sfuggita alla coltura. La distribuzione regionale è limitata a una singola stazione a Trieste (Campo Marzio): si tratta di una segnalazione storica non confermata in tempi recenti. Cresce in ambienti disturbati e soprattutto nelle colture di frumento, dal livello del mare a 1000 m circa. Nelle civiltà mediterranee trovò impiego come pianta aromatica e medicinale sin dal tempo degli Egizi e dei Micenei. Dai semi rivestiti di zucchero prendono nome i coriandoli di Carnevale, ora dischetti di carta multicolori. Benché originario dei paesi del Mar Mediterraneo, le foglie fresche e i frutti sono utilizzati prevalentemente nelle cucine indiana e latino-americana. Il nome generico deriva dal greco ‘korios’ (cimice) in riferimento alla somiglianza dell'odore della pianta con quello delle cimici dei letti; il nome specifico significa ‘coltivato’. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.

Nome italiano: Cariandolo (Toscana), Cogliandro (Campania, Ischia), Colandar (Emilia-Romagna, Piacenza), Colander (Piemonte), Colandri (Liguria, Genova), Coriandel (Emilia-Romagna, Reggio), Coriander (Lombardia), Coriando (Piemonte), Coriandol (Lombardia), Coriandolo (Toscana), Coriandolo comune (Italia), Coriandro (Toscana), Coriandul (Emilia-Romagna, Reggio), Coriandulo (Liguria, Genova), Cugghiandru (Sicilia), Cujandro (Liguria, Mentone), Culandru (Liguria, Savona), Curiandol (Emilia-Romagna, Bologna), Curiandro (Toscana), Curiandul (Friuli), Erba cimicina (Toscana), Erba cimicina (Italia), Petertere (Abruzzi, Guardiagrele), Pitartola (Abruzzi, Aquila).