L'erba viperina comune è una specie a distribuzione eurasiatico-sudeuropea di antica introduzione ai limiti dell'areale (archeofita), presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d'Italia. La subsp. pustulatum è più frequente nell’Italia centro.meridionale. La sua distribuzione regionale è ristretta ai dintorni della città di Trieste, ove si comporta da avventizia effimera. Cresce in vegetazioni ruderali, lungo le strade e le ferrovie, nelle discariche, nelle cave, ai margini degli abitati, su suoli disturbati da ghiaiosi ad argillosi, subaridi, poveri in composti azotati e humus, dal livello del mare alla fascia montana. Il botanico fiammingo R. Dodoens (1517-1585) riporta una leggenda in cui Nicandro e Alcibiade, morsi da una vipera, guarirono applicando sulla ferita un Echium dopo averlo masticato, da cui deriva il nome italiano 'erba viperina'. Il nome generico deriva dal greco 'echis' (biscia) per la forma delle infiorescenze ricurve a mo' di testa di serpe; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'; il nome della sottospecie allude alle vistose pustole che coprono la superficie delle foglie. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: aprile-settembre. |