La veronica acquatica è una specie a distribuzione originariamente eurosiberiana divenuta oggi subcosmopolita, presente in tutte le regioni d’Italia. La distribuzione regionale si estende dalla costa al settore alpino, con qualche lacuna nelle aree magredili della Provincia di Pordenone e nelle Alpi e Prealpi Giulie; in Carso ha la distribuzione bicentrica di altre specie igrofile (Isontino e Muggesano). Cresce nei canneti, lungo i fossi, ai margini di paludi e stagni, su suoli fangosi poveri in calcio, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Un tempo i getti giovani venivano mangiati in insalata, da cui il vecchio nome locale di ‘crescione’. Il nome generico è di etimologia molto incerta: secondo alcuni deriva dalla leggenda della Veronica, la donna che pulì il volto di Cristo con un fazzoletto prima della crocifissione, alludendo alle venature più scure nella corolla presto caduca di alcune specie o al fatto che molte specie fioriscono precocemente, durante la settimana santa, altri invece pensano che sia legato a legato a Santa Veronica da Binasco (1445-1497); il nome specifico deriva dal greco deriva dal greco 'ana' (di nuovo) ed 'agallein' (dare gioia) e dal latino aqua (acqua). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.

Nome italiano: Beccabunga (Toscana, Montespertoli), Chersun (Emilia-Romagna, Reggio), Crescione (Toscana, Montespertoli), Crescione (Italia), Cresciun (Liguria, Mele, Masone), Cresciun femmina (Liguria, Mignanego), Cressa (Veneto, Verona), Cresson (Lombardia, Como), Cresson (Veneto, Verona), Cresson (Friuli), Crisciunieddu (Sicilia, Modica), Erba favass (Piemonte), Erba grassa (Italia), Erba grassa (Toscana, Val di Chiana), Erva di tracina (Sicilia, Etna), Favass (Piemonte), Grassù salvadegh (Lombardia, Brescia), Mentastro (Liguria, Isoverde), Salate di aghe (Friuli), Sgrisulò (Friuli), Sgrisulò di aghe (Friuli), Sonaccioli (Puglia, Lecce), Veronica acquatica (Italia), Veronica aquatica (Toscana, Montespertoli).