Il capo-chino giapponese, o capo-chino enulino, è una specie originaria dell'Asia orientale, dalla Cina al Giappone, presente come avventizia in Veneto e in Friuli Venezia Giulia. La distribuzione regionale si estende dal Carso triestino lungo il margine delle Prealpi sino alla media Valle del Tagliamento, con diverse segnalazioni storiche non più confermate in tempi recenti; la specie è ancora abbastanza diffusa nel Carso Goriziano e nel Collio. Cresce negli incolti umidi, lungo i fossi, ai margini di boscaglie decidue disturbate, su suoli argillosi o fangosi piuttosto umidi, al di sotto della fascia montana. La specie è usata a a scopo medicinale nella medicina tradizionale cinese. Il nome generico deriva dall’alterazione del termine greco ‘carphos’ (paglia, stoppia) alludendo alla consistenza cartilaginea delle squame esterne dei capolini; il nome specifico si riferisce alla vaga somiglianza con Artemisia abrotanum. Forma biologica: emicriptofita scapsoa. Periodo di fioritura: agosto-ottobre. |