© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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Lo zafferanone coltivato è una pianta di origine incerta, da tempi antichissimi coltivata sia a scopo tintorio che per ricavarne dai semi un olio commestibile. Oggi appare sporadicamente e raramente in ambienti disturbati e negli incolti come avventizia incostante in diverse regioni d’Italia. La distribuzione regionale è limitata a una segnalazione antica, non confermata in tempi recenti, per i dintorni diTrieste (Campo Marzio). Il nome generico deriva dall'arabo 'quartom', 'qurtum' o 'qurtom' (dipingere, tingere), per l'antico uso uso tintorio, cui allude anche il nome specifico. Forma biologica: terofita scaposa (emicriptofita bienne). Periodo di fioritura: agosto-settembre. |
Nome italiano: Asfor (Veneto, Venezia), Asfor (Friuli), Cartamo (Toscana), Cartamo tintorio (Italia), Cnico (Toscana), Gruogo (Toscana), Gruogo saracinesco (Toscana), Saffranon (Piemonte), Safran (Emilia-Romagna, Reggio), Safranun (Liguria, Genova), Saittuni (Sicilia, Modica), Sofranon (Piemonte), Sofranoun bastard (Piemonte), Urfaru (Sicilia), Usciaru (Sicilia, Avola), Usciuru (Sicilia, Modica), Zafarana di puvireddu (Sicilia), Zafferano falso (Toscana), Zafferano matto (Toscana), Zafferano saraceno (antichi), Zafferano saracinesco (Toscana), Zafferanone coltivato (Italia), Zafran (Veneto, Verona), Zafranon (Lombardia).
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Comune di Trieste, Orto Botanico., FVG, Italia 23/07/05 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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