L'atriplice degli orti è una pianta annua di origine centroasiatica oggi divenuta subcosmopolita, presente come avventizia in molte regioni d'Italia. Un tempo veniva coltivata come ortaggio (le foglie sono commestibili previa cottura, come gli spinaci) e oggi appare sporadicamente negli incolti presso gli abitati, dal livello del mare a 600 m circa. Il nome generico, già in uso presso gli antichi, deriva dal greco 'atraphaxis' (non nutriente, da 'trefo'), per lo scarso valore nutritivo di queste piante; il nome specifico fa riferimento all’antica coltivazione negli orti. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-agosto. - Presenza nel Parco: raramente coltivata. - Prato Bertone (Zangheri, 1966b). Indicata da Zangheri (1966b) su antiche segnalazioni del Baccarini come accidentale per Prato Bertone.

Nome italiano: Atreplice bionda (Toscana), Atriplex ortense (Italia), Atriplice bianca (Toscana), Atriplice degli orti (Italia), Atriplice rossa (Toscana), Bella dama (Toscana), Bidon (Emilia-Romagna, Piacenza), Bietolone (Toscana), Bietolone rosso (Italia), False spinasse (Veneto, Parenzo), Ladreps (Friuli, Carnia), Ledrepis (Friuli, Carnia), Parughi (Lombardia, Como), Radreps (Friuli), Redrepes (Friuli), Repes (Veneto, Treviso), Spinazzon (Emilia-Romagna, Bologna), Treplese (antichi), Triplici (Sicilia), Ubbieta (Umbria, Bevagna).