I muschi dell'Orto Botanico dell'Università di Camerino - Roccera appenninica

R. Tacchi
L’Orto Botanico ‘Carmela Cortini’ dell’Università di Camerino fu creato nel 1828 - sotto il pontificato di Leone X - dal Prof. Vincenzo Ottaviani, docente di botanica e chimica a Camerino. L'Orto sta a ridosso delle mura del Palazzo Ducale, fu proprietà della famiglia Varano fino al 1539 ed oggi appartiene all’Università di Camerino. Ha una superficie di circa un ettaro, cinta da mura, sta a 27 metri più in basso rispetto al piano cittadino. L’Orto Botanico di Camerino è stato uno dei primi Membri Associati di KeyToNature, che ha creato diverse guide interattive da usare a scopo didattico con le Scuole che periodicamente lo visitano. Le guide di KeyToNature sono: A) Laboratorio all'aperto di identificazione delle piante - dedicata ad alberi ed arbusti. Include solo specie facilmente accessibili per allievi delle scuole primaria e secondaria. B) Quattro ‘guidine’ ai muschi – suddivisi per ambiente in modo da ridurre il numero di specie (i muschi sono ‘difficili’ per cui è meglio utilizzare chiavi con poche specie suddividendole per substrato). Il percorso dura complessivamente 3 ore ed è diviso in due fasi: nella prima i ragazzi vengono accompagnati in una breve visita dell’Orto Botanico in cui si presentano gli ambienti dai quali sono stati prelevati i muschi che poi verranno identificati. Durante questa passeggiata si introduce la morfologia e anatomia di alghe e muschi. Per introdurre i muschi partiamo dalla riproduzione sessuale, richiamando l’attenzione dei ragazzi sulle differenze con le piante superiori: come sono fatti gli organi sessuali dei muschi? Dove stanno? Che differenza c'è tra questi ed un fiore e un seme? Una volta terminata la presentazione, allievi ed insegnanti vengono condotti nell’aula didattica lungo la scala a chiocciola, dove una serie di pannelli continuano ad illustrare gli stessi organismi (morfologia, ecologia, il ruolo che svolgono nell’ambiente, utilità nella vita dell’uomo, foto di Muschi ed Alghe dell’Orto Botanico di Camerino). Ora comincia la seconda fase: con microscopi, binoculari e computer incominciamo ad identificare i muschi e ad osservare le alghe. A questo punto - per i muschi - cominciamo ad usare le chiavi interattive realizzate grazie a KeyToNature.
In questa chiave le descrizioni seguono C. Cortini Pedrotti (Flora dei Muschi d'Italia vol. I 2001, e vol. II 2006) per gentile concessione della compianta Autrice e di Antonio Delfino Editore.