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Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutta Italia dal livello
del mare alla fascia montana inferiore. Cresce ai margini di
stagni, abbeveratoi e fossi su suoli limoso-argillosi costipati, da
umidi ad inondati, da basico-calcarei a neutro-subacidi,
piuttosto ricchi in composti azotati. Il nome generico, dal latino
'iúngere' (congiungere, legare), allude all'antico uso di
intrecciare fusti e foglie dei giunchi per creare diversi oggetti;
quello specifico allude alle foglie suddivise in articoli da setti
interni trasversali. Nel Parco è presente nell’area umida di
Fociomboli. Fiorisce tra maggio e agosto.
105 Tepali ripiegati verso l'esterno, gli interni più lunghi degli interni
Juncus acutiflorus Ehrh. ex Hoffm.
Specie europea presente in quasi tutta Italia, ad eccezione della
Calabria, dal livello del mare a 1500 m circa, in paludi acide e
torbiere oligotrofiche. Il nome generico, dal latino 'iúngere'
(congiungere, legare), allude all'antico uso di intrecciare fusti e
foglie dei giunchi per creare diversi oggetti; il nome specifico
allude ai tepali ad apice acuto. Fiorisce tra maggio e luglio.
106 Fusti cavi, con nodi ingrossati, a sezione circolare
107
106
Fusti pieni, senza nodi ingrossati, a sezione triangolare
o circolare
111
107 Piante con aspetto di canna, alte anche più di 1.5 m
108
107 Piante più gracili, erbacee, senza aspetto di canna
109
108 Fusti larghi sino a 5 cm. Foglie larghe 1-8 cm. Glume uguali o subeguali (lente!)
Arundo donax L.
Specie di probabile origine centro-asiatica, introdotta da lungo
tempo ed oggi diffusa in tutta l'area mediterranea, presente in
tutta Italia, dal livello del mare a 900 m circa, coltivata per
siepi e vari usi agricoli e spesso spontaneizzata, con optimum
su suoli umidi argillosi. Il nome generico deriva dal latino
'aruno', nome molto antico di una canna palustre che forse
deriva dalla radice celtica 'aru' (acqua). Fiorisce tra luglio e
novembre.
108
Fusti larghi sino a 2.5 cm. Foglie larghe 1-4 cm. Glume diseguali, una decisamente
più piccola dell'altra
Phragmites australis (Cav.) Trin. ex Steud. subsp. australis
Specie eurasiatico-sudeuropea oggi divenuta subcosmopolita,
diffusa in tutta Italia sino alla fascia montana inferiore
(raramente anche più in alto). È dominante in vegetazioni
spesso sommerse di suoli limosi, resistendo però a lunghi
periodi di emersione e ad un moderato disturbo. Il nome
generico, già usato da Plinio, deriva dal greco 'phragma' (muro,
steccato, recinto) per il fatto che la pianta forma spesso
popolamenti impenetrabili o perché era ed è usata per
fabbricare recinti e steccati; il nome specifico in latino significa
'meridionale'. I giovani germogli sono commestibili; i fusti e le
foglie servono ancor oggi per fare tetti di paglia, stuoie, graticci
e cesti. Fiorisce tra giugno e ottobre.