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getti filiformi scarsamente ramificati. Il legno, fortemente profumato,
è considerato pregiato, soprattutto in Giappone, ove viene usato per la
costruzione di templi. Il nome generico deriva dal greco 'khamai'
(basso) e 'kuparissos' (cipresso); la specie fu introdotta e coltivata per
la prima volta in Europa nel 1854 nel vivaio 'Lawson & Son Nursery'
di Edimburgo, da cui deriva il nome specifico. Forma biologica:
fanerofita scaposa.
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Foglie riunite alla base in fascetti di 2, o addensate in
ciuffetti su brevi rami laterali
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5
Foglie solitarie, sparse sui rami
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Foglie più lunghe di 5 cm, riunite alla base in fascetti di 2
Pinus nigra J.F. Arnold subsp. nigra
Specie preglaciale a carattere relitto, con areale piuttosto ampio e
frammentario sulle montagne dell'Europa meridionale e
differenziazione in numerose stirpi locali variamente trattate a livello
tassonomico. In Italia le sue stazioni primarie sono limitate alle Alpi e
Prealpi calcareo-dolomitiche e all'Appennino centrale. Cresce su rupi
calcaree, dal livello del mare ai 1200 m circa. Nella nostra regione le
stazioni primarie sono limitate ad Alpi e Prealpi calcareo-dolomitiche;
in Carso è stato introdotto dalla metà dell'800 ed è divenuto
ubiquitario ed invasivo, partecipando al rimboschimento naturale delle
lande con grande successo riproduttivo. Si tratta di un pino molto
apprezzato a scopo paesaggistico e ornamentale per la sua adattabilità,
per lo sviluppo relativamente rapido e per il notevole effetto estetico.
Può essere utilizzato come essenza da legno o per il rimboschimento
nelle zone montane in fasce comprese fra i 600 e i 1500 m. Il nome
generico è quello usato dai Romani per indicare il pino mediterraneo,
e deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina, essudato della pianta), da
'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal celtico 'pen' (testa) per la
forma della chioma degli alberi. Il nome specifico allude al colore
scuro della scorza e della chioma. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Foglie più brevi di 5 cm, riunite in ciuffetti su brevi rami laterali
Cedrus sp.
Genere di alberi sempreverdi, che da noi possono raggiungere anche i
25-30 m di altezza. In Italia vengono frequentemente coltivati a scopo
ornamentale nei parchi e nei grandi giardini. Il cedro dell'Atlante
(
Cedrus atlantica
) è originario dai monti dell'Atlante, in Marocco,
Algeria e Tunisia; il cedro dell'Himalaya (
C. deodara
) è nativo nel
versante occidentale dell'Himalaya (Afghanistan, Pakistan, Kashmir,
India nord-occidentale; il cedro del Libano (
C. libani
) è originario
dell'Anatolia meridionale, della Siria e del Libano. Il nome generico
deriva dal termine greco 'kédros', che indicava una conifera non
meglio identificata. Forma biologica: fanerofita scaposa.
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Foglie non appiattite, disposte tutt'attorno al ramo
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7
Foglie appiatt
it
e, disposte a pettine sui rami in due
ranghi più o meno opposti
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Foglie verdi, non fortemente pungenti
Picea abies (L.) H. Karst.
Syn.:
Picea excelsa
(Lam.) Link - L'abete rosso è una specie
eurosiberiana che in Italia è comune ed abbondante sulle Alpi al di
sopra della fascia montana superiore ove domina la fascia oroboreale,
con optimum sulle catene interne a clima più continentale,
raggiungendo allo stato spontaneo l'Appennino settentrionale. La
distribuzione regionale, allo stato spontaneo, si estende su tutte le aree