Page 39 - Belluno

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m con tronco eretto provvisto di ampie scanalature e scorza liscia di
color grigio-cenerino; rami espansi, chioma rotondeggiante e molto
densa. Foglie semplici, alterne, lunghe 5-10 cm, con breve picciolo (1-
1,5 cm); lamina ellittica, di color verde intenso di sopra, più chiara di
sotto; margine fogliare doppiamente seghettato con nervature robuste e
rilevate che conferiscono alla foglia un aspetto irregolarmente rigonfio.
Specie monoica, con fiori unisessuali riuniti in amenti: i maschili
lunghi fino a 6 cm, i femminili di 1-2 cm e formanti a maturazione
delle infruttescenze pendule. Il frutto è una piccola noce portata da
un’ampia brattea verde triloba di 2-3 cm, con lobo mediano 2-3 volte
più lungo dei laterali.
Etimologia:
il nome generico era già utilizzato
dagli antichi Romani. Il nome specifico allude alle foglie vagamente
simili a quelle della betulla.
Parchi:
Arcobaleno, Basilisco, Bologna.
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Fiori con petali. Frutto secco o carnoso
84
84
Piccolo arbusto, raramente più alto di 2 m. Frutto secco
(Spiraea)
85
84
Alberi o arbusti. Frutto carnoso
86
85
Fiori rosa
Spiraea japonica L. f.
Origine:
originaria di Giappone, Cina e Corea, è stata introdotta in
Nord America e in Europa nel 1870 ed è oggi ampiamente diffusa in
tutta Italia a scopo ornamentale.
Usi e curiosità:
il nome ‘aspirina’
deriva dal genere Spiraea, in cui nel XIX secolo era inclusa anche
Filipendula ulmaria (Spiraea ulmaria). L'acido salicilico fu scoperto nel
1839 nei fiori di questa pianta, per cui fu chiamato 'acido spirico'; nel
1859 il chimico tedesco Hoffmann acetilò l'acido salicilico, ottenendo
l'acido acetilsalicilico o acido acetilspirico, da cui la ditta farmaceutica
Bayer coniò il termine 'aspirina'.
Descrizione:
arbusto alto 1-2 m a
portamento cespuglioso. Ha foglie decidue, alterne, ovate, con apice
acuto e margine dentato. I fiorellini di color rosa-carico, con 5 petali
liberi e numerosi stami, sono disposti in corimbi apicali. I frutti sono
delle capsule glabre.
Etimologia:
il nome generico deriva dal greco
‘spéira’, ‘spira’, che allude forse all’antico uso di intrecciare i fusti
fioriti per farne ghirlande. Il nome specifico allude ad uno dei luoghi
d’origine, il Giappone.
Parchi:
Arcobaleno.
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Fiori bianchi
Spiraea spp.
Origine:
il genere comprende un centinaio di specie di piante arbustive
con il centro di differenziazione principale nell’Asia occidentale; in
Italia vi è una sola specie spontanea (con 2 sottospecie) limitata alle
regioni del nord-est. Nei parchi e nei giardini, tuttavia, sono comuni
numerosissimi cultivar, molti di origine ibridogena, per lo più derivanti
da specie asiatiche.
Usi e curiosità:
il nome ‘aspirina’ deriva dal genere
Spiraea, in cui nel XIX secolo era inclusa anche Filipendula ulmaria
(Spiraea ulmaria). L'acido salicilico fu scoperto nel 1839 nei fiori di
questa pianta, per cui fu chiamato 'acido spirico'; nel 1859 il chimico
tedesco Hoffmann acetilò l'acido salicilico, ottenendo l'acido
acetilsalicilico o acido acetilspirico, da cui la ditta farmaceutica Bayer
coniò il termine 'aspirina'.
Descrizione:
arbusti alti sino a 2 m, con
foglie alterne, caduche, di forma variabile (da ovato-ellittico a oblunga-
lanceolata) con margine seghettato almeno all’apice. I fiori, con 5 petali
bianchi o rosa e molti stami più lunghi dei petali, sono raccolti in
racemi o corimbi apicali. I frutti sono delle piccole capsule.
Etimologia:
il nome generico deriva dal greco ‘spéira’, ‘spira’, che
allude forse all’antico uso di intrecciare i fusti fioriti per farne
ghirlande.
Parchi:
Basilisco, Bologna.
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Foglie più di 3 volte lunghe che larghe