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ove a volte entra negli arbusteti mediterranei. Cresce nella macchia
mediterranea, su suoli limoso-argillosi ricchi in scheletro, aridi d'estate, sia
calcarei che marnoso-arenacei purché ricchi in carbonati. La specie è molto
utilizzata per la realizzazione di siepi. Quasi tutte le parti della pianta sono
tossiche, inclusi i frutti. Il nome del genere è molto antico e di etimologia
incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare, intrecciare) o da
'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome specifico ricorda quello usato dai
Romani (laurustinus). Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: ottobre-giugno.
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Fiori e frutti disposti in infiorescenze allungate. Petali 4
Ligustrum vulgare L.
Specie delle zone temperate dell'Eurasia, presente in tutte le regioni d'Italia
salvo che in Sardegna. La distribuzione regionale copre l'intero territorio; in
Carso è comunissima ovunque ma forse è più abbondante su substrati
arenacei. Cresce nei mantelli dei boschi decidui termofili ma anche nelle
siepi e nel sottobosco, su suoli da superficiali a profondi e freschi, ricchi in
basi, più o meno umiferi, al di sotto della fascia montana. Tutte le parti
della pianta, soprattutto le bacche, contengono glucosidi e sono tossiche; in
passato il succo dei frutti veniva utilizzato per colorare di rosso il vino o
per produrre inchiostri; la scorza contiene una sostanza utilizzata come
colorante giallo per la lana; è un'ottima pianta mellifera, utilizzata per la
formazione di siepi, che può vivere dai 30 ai 50 anni. Il nome generico, già
in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare' per la flessibilità dei
rametti usati nelle campagne come legacci; il nome specifico deriva dal
latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma
biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie con picciolo più lungo di 1 cm. Petali liberi
Cornus sanguinea L. subsp. hungarica (Kárpáti) Soó
Questa sottospecie sudeuropeo-pontica è presente in Italia continentale, con
ampie lacune. Sostituisce la subsp.
sanguinea
in tutta la nostra regione, ove
è diffusa e comune; in Carso è comune ovunque, ma è più abbondante sui
substrati arenacei. Cresce nei boschi termofili a carpino nero e roverella,
nei loro mantelli e nelle siepi, dal livello del mare sino alla fascia montana
inferiore. In passato i semi macinati fornivano un olio combustibile per le
lampade, mentre dalla corteccia si estraeva una tintura brunastra per tingere
tessuti di lana, lino, cotone e seta. Il nome generico deriva dalla radice
indoeuropea 'kar' (duro), da cui anche il latino 'cornus' (corno), ed allude
alla durezza del legno; il nome specifico allude al colore rosso dei giovani
rami e delle foglie in autunno. Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: (aprile) maggio-giugno.
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Foglie con picciolo più breve di 1 cm. Petali fusi tra loro alla base
Ligustrum vulgare L.
Specie delle zone temperate dell'Eurasia, presente in tutte le regioni d'Italia
salvo che in Sardegna. La distribuzione regionale copre l'intero territorio; in
Carso è comunissima ovunque ma forse è più abbondante su substrati
arenacei. Cresce nei mantelli dei boschi decidui termofili ma anche nelle
siepi e nel sottobosco, su suoli da superficiali a profondi e freschi, ricchi in
basi, più o meno umiferi, al di sotto della fascia montana. Tutte le parti
della pianta, soprattutto le bacche, contengono glucosidi e sono tossiche; in
passato il succo dei frutti veniva utilizzato per colorare di rosso il vino o
per produrre inchiostri; la scorza contiene una sostanza utilizzata come
colorante giallo per la lana; è un'ottima pianta mellifera, utilizzata per la
formazione di siepi, che può vivere dai 30 ai 50 anni. Il nome generico, già
in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare' per la flessibilità dei
rametti usati nelle campagne come legacci; il nome specifico deriva dal
latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma
biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie composte (divise in foglioline)
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Foglie non composte
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