18
'aspirina' deriva dal genere
Spiraea
, in cui nel XIX secolo era inclusa
anche
Filipendula ulmaria
(
Spiraea ulmaria
). L'acido salicilico fu
scoperto nel 1839 nei fiori di questa pianta, per cui fu chiamato 'acido
spirico'; nel 1859 il chimico tedesco Hoffmann acetilò l'acido salicilico,
ottenendo l'acido acetilsalicilico o acido acetilspirico, da cui la ditta
farmaceutica Bayer coniò il termine 'aspirina'. Il nome generico deriva dal
greco 'spéira' (fune), perché i fusti, a volte contorti, possono ricordare una
sottile corda; il nome specifico allude ad uno dei luoghi d'origine, il
Giappone. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.
45
Foglie dentate tutt'attorno o con denti indistinti. Fiori non
disposti in corimbi. Alberi, o arbusti più alti di 1.5 m
46
46
Fiori senza petali. Frutto secco
47
46
Fiori con petali. Frutto carnoso
49
47
Foglie con picciolo lungo circa quanto la lamina, fortemente appiattito
Populus tremula L.
Specie eurosiberiana presente in tutta Italia con optimum nella fascia
montana. Cresce in boschi montani, soprattutto umidi, più raramente in
pianura. La copiosa produzione di polloni, che formano nuovi alberi, lo
rende un pioniere nella colonizzazione di nuovi terreni, per cui è adatto al
consolidamento di pendici franose. Dal legno si ottiene un'ottima pasta da
carta; è impiegato inoltre nella fabbricazione di fiammiferi, compensati e
truciolati. Il nome generico, di etimologia incerta, era già in uso presso gli
antichi Romani. Sembra che il detto popolare 'tremare come una foglia'
nasca proprio dall'osservazione del pioppo tremolo: l'incessante tremolio
delle foglie è causato dall'estremo appiattimento dei lunghi piccioli.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
47
Foglie con picciolo più breve della lamina, non fortemente
appiattito
48
48
Foglie con denti acuti, ben sviluppati
Carpinus betulus L.
ll carpino bianco è un albero europeo-continentale presente in tutta l'Italia
continentale salvo che in Valle d'Aosta sino alla fascia montana inferiore,
con optimum nella fascia submediterranea. Cresce in boschi maturi di
latifoglie decidue, su suoli argillosi profondi, molto freschi ed umiferi. Il
legname è di difficile lavorazione perché a fibre contorte, duro e tenace;
viene impiegato nella fabbricazione di arnesi sottoposti a sforzo (manici,
ruote dentate, denti di rastrello, ecc.). Il carbone, un tempo, era impiegato
in modo speciale per preparare la 'polvere da schioppo'. Dalla corteccia si
ricavano principi tintori usati per colorare in giallo ed in bruno le sete, le
lane ed il cotone. Le foglie, sia fresche che secche, forniscono un buon
foraggio per ovini e suini. Viene anche utilizzato a scopo ornamentale,
soprattutto perché si presta alla formazione di dense siepi. Il nome
generico era già utilizzato dagli antichi Romani; quello specifico allude
alle foglie vagamente simili a quelle della betulla. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
48
Foglie a margine intero o irregolarmente eroso
Salix caprea L.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia, salvo che in Sardegna, dal
livello del mare alla fascia montana. Cresce negli orli di boschi e
cespuglieti, ma anche nelle cave ed in altri ambienti disturbati, su suoli
argillosi freschi e neutri, ricchi in composti azotati. Come tutti i salici, la
scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per
molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Specie molto rustica,
può essere efficacemente utilizzata per il consolidamento di scarpate e per
opere di ingegneria naturalistica. Il nome generico, di antico uso, è di
origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua), il nome
specifico allude all'appetibilità delle foglie per le capre. Forma biologica:
fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.