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Foglie non lobate
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Petali bianchi, fusi tra loro. Frutto carnoso
Viburnum opulus L.
Il viburno palla di neve è spontaneo in Europa, Asia e Africa nord-
occidentale. È presente in quasi tutta l'Italia continentale, salvo che in
Puglia, Calabria e forse Valle d'Aosta, ma è più diffuso nelle regioni
settentrionali, dal livello del mare ai 1100 m circa. Cresce in boschi umidi
alveali, pioppete, siepi. È una pianta molto rustica e facile da coltivare,
molto utilizzata per la formazione di siepi in interventi di
rinaturalizzazione e per scopi ornamentali; in questo caso è ampiamente
coltivata la cultivar 'roseum', con infiorescenze globose costituite
interamente da fiori sterili. Tutte le parti della pianta, compresi i frutti,
sono tossiche. Il nome del genere è molto antico e di etimologia incerta:
potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare, intrecciare) o da 'vovorna' (dei
luoghi selvatici); il nome specifico era utilizzato dai Romani per indicare
un acero, probabilmente l'acero campestre, localmente chiamato tuttora
'opi', ed allude alla somiglianza delle foglie lobate con quelle dell'acero.
Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.
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Petali verdastri o assenti. Frutto secco, alato
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Foglie con 3 lobi
Acer ginnala Maxim.
Syn.:
Acer tataricum
L. subsp.
ginnala
(Maxim.) Wesm. - L'acero
dell'Amur è una specie originaria dell'Asia nord-orientale, introdotta in
Europa ed in Nord America a scopo ornamentale, e segnalata in Italia
come avventizia in Piemonte e Lombardia. Il nome generico era già in
uso presso i Romani, e deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per
la forma dei denti fogliari di
A. platanoides
, oppure in riferimento al fatto
che il legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era
usato per la fabbricazione di lance; quello specifico deriva da un nome
vernacolare di questa specie usato nella sua zona d'origine. Il nome
comune si riferisce all'Amur, un fiume dell'Asia orientale.
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Foglie con più di 3 lobi
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Foglie con più di 5 lobi
Acer palmatum Thunb.
L'acero palmato è una specie originaria di Giappone, Corea e Cina (il
nome comune 'acero giapponese' deriva dalla sua zona d'origine). È
frequentemente utilizzato a scopo ornamentale, in numerosissime cultivar,
per ottenere effetti estetico-cromatici e decorativi, grazie al suo
portamento e alla bellezza del suo fogliame. Il nome generico era già in
uso presso i Romani, e deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per
la forma dei denti fogliari di
A. platanoides
, oppure in riferimento al fatto
che il legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era
usato per la fabbricazione di lance; quello specifico si riferisce alla forma
delle foglie.
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Foglie con 5 lobi
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Ali del frutto formanti un angolo acuto con il peduncolo (cercate i frutti sotto l'albero!)
Acer pseudoplatanus L.
L'acero di monte è un albero europeo-asiatico occidentale presente in tutta
Italia (in Sardegna come avventizio) dalla fascia submediterranea a quella
montana. Cresce in boschi freschi, soprattutto di forra, e colonizza anche i
percorsi delle slavine contribuendo alla ricostituzione del bosco. Il legno,
duro ed elastico, è il più pregiato tra quello degli aceri, per cui questo
albero è spesso coltivato in impianti di arboricoltura da legno, che viene
impiegato per fabbricare tavole, parquet, strumenti musicali, sculture e
lavori al tornio. È una specie molto utilizzata anche a scopo ornamentale,
ha vita media superiore ai 2-3 secoli, ma si conoscono esemplari che
superano i 500-600 anni. Il nome generico era già in uso presso i Romani,