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Introduzione
Nel quartiere Barco di Ferrara, dove la zona residenziale confina con la grande area industriale a
nord-ovest della città, nasce nel dicembre 2015 il piccolo bosco dedicato a Claudio Abbado, il quale
si definiva un
giardiniere prestato alla musica
. Inserito tra la città e la campagna il Bosco Abbado,
lungo 80 m e largo 26 m, è composto da due moduli lineari identici, proponendosi come libera
interpretazione del paesaggio del margine boschivo: una ricca fascia di vegetazione capace di
tradurre in ambito urbano la qualità ambientale di un bosco con la finalità di garantire in uno spazio
ridotto il massimo grado di biodiversità. Il progetto tende a sfruttare al massimo la densità di
piantumazione per inserire più specie possibili. La presenza di alberi da frutto insieme ad alberi
tradizionali e arbusti consente di creare un'associazione complessa di specie che coniuga la valenza
di mitigazione ambientale alla vocazione di parco pubblico.
Questa guida agli alberi e arbusti del Bosco Abbado, creata in collaborazione con il progetto
Dryades
del Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Trieste, mira a valorizzare il
Bosco creando strumenti di facile consultazione per avvicinare i cittadini alla conoscenza della
foresta urbana
e soprattutto per fornire alle scuole uno strumento che permetta loro di utilizzare le
aree verdi comunali come veri e propri laboratori all'aperto, in cui svolgere attività didattiche
centrate sull'identificazione delle piante.
Il progetto del Bosco Abbado è stato realizzato dal paesaggista Manfredi Patitucci con la
collaborazione degli Assessorati comunali all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici e al Verde, con la
sovrintendenza dell'Ufficio Verde del Comune di Ferrara. L'impianto è stato seguito dai tecnici di
Ferrara Tua s.r.l. Gli alberi sono stati offerti dal Garden Club, che ha seguito la creazione del Bosco
dai suoi inizi, dal Soroptimist Club, dal Rotary Club di Ferrara e dagli amici di Maria Teresa Mayr
Giovannini.